L’imprenditore Medeot: «Il fuoco in pochi minuti e una serie di esplosioni»

Era nella sua azienda e ha dato l’allarme  
S. B.

la testimonianza

«L’incendio è divampato tutto d’un colpo. In meno di cinque minuti il fuoco ha avvolto tutta la struttura, ma forse ne sono serviti anche meno». Mario Medeot è stato uno dei primi ad accorgersi di quanto stava accadendo in via Isonzo. La sua azienda e la sua abitazione si trovano esattamente di fronte al cancello dell’ex Bertolini. A dividerli c’è solo la strada. Contando il suo giardino e l’ex piazzale di carico/scarico, tra la casa e il capannone bruciato, la distanza è più o meno di un centinaio di metri.

«Quando ho visto cosa stava succedendo ho subito detto a mia nipote di chiamare i vigili del fuoco – racconta l’imprenditore mossese il giorno dopo il grande rogo –. Pensavo venisse giù tutto. Si sentivano delle esplosioni».

Medeot non ha notato persone aggirarsi nei paraggi prima dell’incendio, ma su una cosa è certo: «Non penso che un magazzino di quelle dimensioni possa prendere fuoco da solo o, per lo meno, non così rapidamente».

Ieri la sua azienda ha aperto regolarmente. Paradossalmente, a dispetto dell’inferno creato dall’incendio, accanto all’ex Bertolini l’odore acre del fumo non si sente e se si sente è molto lieve. È come trovarsi nella quiete perfetta dell’occhio di un ciclone. «Sono rimasto a casa con mia moglie, non c’è stato bisogno di andarsene», spiega Medeot.

Come la sua, ieri hanno aperto anche le altre aziende dell’area artigianale di Mossa. Tra queste si conta quella del figlio Davide. «Eravamo indecisi sul da farsi, ma abbiamo parlato con il comandante dei vigili del fuoco e ci ha detto che, dai primi accertamenti, non c’erano pericoli – spiega la nuora Michela Samt –. Qui il fumo ci scavalca. Al momento non c’è neppure fuliggine». Anche lei racconta di un incendio improvviso: «In pochi minuti l’edificio è stato completamente avvolto dalle fiamme e dal fumo. È stata una scena drammatica. Non avevo mai visto una cosa del genere. Qualcuno è stato assalito dal panico perché non si sapeva se l’incendio potesse allargarsi». —

S. B.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo