Linea marittima tra Grado e Trieste I limiti su vento, mare oltre ai corsi

L’armatore Vidali: «Nonostante le migliorie ci sono certificazioni provvisorie limitate». Si parte martedì
Giulio Garau
Lasorte Trieste 08/06/21 - Rive, Motonave Adriatica, Linea Trieste Grado,
Lasorte Trieste 08/06/21 - Rive, Motonave Adriatica, Linea Trieste Grado,

Giulio Garau / GRADO

La data per la partenza della linea marittima Trieste-Grado è fissata, il 15 giugno. Ma la motonave Adriatica (questo il nome dell’imbarcazione) del Consorzio Vidali potrà mollare gli ormeggi soltanto se ci saranno le condizioni meteo-marine previste dai certificati per la sicurezza della navigazione: mare fino a forza 2 (onde entro il mezzo metro) e vento fino forza 3 (brezza tesa al massimo 10 nodi).

Questo il primo dei motivi per il quale Adriatica non ha preso servizio nel giorno previsto, l’8 giugno scorso. Ma c’è una seconda causa dello stop dei giorni scorsi, la mancanza di uno specifico corso di formazione per l’intero equipaggio (l’aveva fatto solo una parte) sulle condizioni di sicurezza a bordo.

A spiegarlo è lo stesso armatore Pierfilippo Vidali dell’omonimo Consorzio Veneziano, che ha vinto la gara per la linea marittima Trieste-Grado, e che ora interviene di fronte al caso scoppiato dopo il mancato avvio del collegamento marittimo. Sconfortato Vidali «Ho 31 anni e faccio l’armatore da quando ne avevo 18», aggiunge rivelando l’origine triestina della sua famiglia, amareggiato per gli attacchi della “città di famiglia”. Ma forse pentito di aver fatto un lavoro enorme per poter vincere la gara e per poi finire in un pasticcio dove regole, burocrazia e dialogo difficile tra istituzioni che in Italia, ma soprattutto in Fvg, rischiano di far desistere qualsiasi imprenditore.

Il problema non è la mancanza del corso di formazione «Stiamo concludendo in questi giorni» conferma infatti lo stesso Vidali. Ma piuttosto le limitazioni per la navigazione che in un golfo come Trieste dove la Bora, amica di casa, ma anche un leggero maestrale un po’ più teso o lo scirocco, rischiano di far rimanere agli ormeggi Adriatica un sacco di giornate.

«Tutta colpa del cambio di esercizio della barca che prima faceva servizio nelle acque marittime di Venezia e che ora nel golfo di Trieste viene limitata – spiega lo stesso armatore – ed è un paradosso perché sono 3 anni che faceva servizio tra Jesolo, Punta Sabbioni, Cavallino fino a Venezia. Una barca che può resistere a mare forza 5, che navigava lungo i canali marittimi accanto alle navi da crociera portando anche mille passeggeri al giorno. E che ora dopo i lavori di adeguamento, proprio per migliorarla e renderla ancora più adatta alla linea Trieste-Grado, viene limitata».

Lavori importanti allo scafo e alla chiglia, 70-80 mila euro ma non solo. «L’imbarcazione monta due motori turbo diesel nuovi di zecca – insiste Vidali – ed è dotata di un impianto di condizionamento da 35 mila euro e per questo è adatta anche a crociere panoramiche e serate di gala». Gli organi di controllo hanno fatte le prime ispezioni ma per il momento «Ci hanno rilasciato delle certificazioni in regime provvisorio - afferma Vidali - e non so quanto tempo dovremo aspettare per avere un upgrade. Con i miglioramenti dovevamo salire di categoria rispetto a Venezia, purtroppo ci hanno dato limiti più stretti. Questo non c’era scritto nel bando di gara dell’Apt. La questione del corso di formazione è il meno. Purtroppo la Capitaneria di Trieste ci ha chiesto qualcosa che a Venezia non ci chiedevano».

Chiarita invece la questione dei passeggeri, 300 è il numero massimo di persone che possono stare a bordo, ma per le limitazioni del Covid non ne potranno salire più di 149. «Siamo arrivati a Trieste due giorni prima rispetto a quanto previsto – aggiunge Vidali – io e il mio equipaggio siamo dei lavoratori, e siamo venuti qui per lavorare e dare un servizio all’altezza delle aspettative dei triestini e della loro cultura del mare ben nota anche ai veneziani. Sapevamo che non sarebbe stata un’impresa facile, considerato il fatto che questo servizio era gestito da un unico armatore da oltre 20 anni in regime di monopolio».

Nessuna critica al precedete gestore che tra l’altro non ha nemmeno partecipato alla gara, Vidali pensa soltanto a partire «Burocrazia del mare permettendo – conclude -, stiamo lavorando con la Capitaneria per risolvere tutte le questioni, passo dopo passo, e adeguare Adriatica alle normative del porto di Trieste». Partenza il 15 dunque. Meteo permettendo. La Capitaneria, si sa, farà rispettare le regole in maniera rigorosissima come la scorsa volta. —

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