Linea ro-ro con la Turchia Arriva il “megatraghetto”

Il 21 maggio prima toccata triestina per Un Istanbul, nuova ammiraglia della flotta Può trasportare sino a 280 camion. Partenze settimanali salite in tutto a quota 16
Di Silvio Maranzana

La terza corsia qui c’è già. Ma è un’autostrada del mare, quella che unisce Trieste alla Turchia e che si sta riposizionando come prima nel Mediterraneo e terza al mondo per quanto concerne i ro-ro. Le partenze settimanali dei traghetti sono ora diventate 16 (trasportano all’incirca 250mila Tir all’anno) e avvengono da tre terminal pressoché contemporaneamente: Riva Traiana, l’ormeggio 47 della Timt alla radice del Molo Settimo e il Molo Sesto dove opera Emt (Europa multipurpose terminals) di Parisi group. All’inizio del 2008, prima dell’esplodere della crisi mondiale, le partenze settimanali stabili erano 13, alle quali poi si erano aggiunti altri tentativi di linee presto però fallite.

Oggi si vede già la fine del tunnel e Enrico Samer, agente e terminalista che controlla la maggior parte dei servizi sulla rotta turca, prevede da settembre possibili ulteriori incrementi. La megaflotta che opera su questa direttrice, in mano ad armatori turchi e statunitensi, avrà martedì 21 maggio la sua nuova ammiraglia: la “Un Istanbul”, megatraghetto di 210 metri, in grado di portare 280 camion. In occasione del “maiden call” (la prima toccata triestina) quel giorno un’importante cerimonia si svolgerà a bordo. La “Un Istanbul” che collegherà appunto Trieste alla principale metropoli turca (per l’esattezza allo scalo di Pendik che si trova a una trentina di chilometri di distanza) è stata costruita nei cantieri tedeschi di Flensburg, città sul mar Baltico nei pressi del confine con la Danimarca. Qui nel 2005 è stato anche varato un traghetto al quale gli armatori hanno voluto dare il nome di Trieste proprio per suggellare i forti legami con la nostra città.

Ora la Un Istanbul andrà a completare la flotta di proprietà del fondo statunitense Kkr. A fine 2007 gli americani hanno comprato dagli ex proprietari, le principali ditte di autotrasporto turche, 9 traghetti, il porto di Pendik e un terreno ad Ambarli dove realizzare un altro scalo per l’esorbitante cifra complessiva di 910 milioni di euro. Oggi, quella che si chiama la Ulusoy sealine collega con sette partenze settimanali dal terminal di riva Traiana i porti turchi di Pendik appunto nei pressi di Istanbul e di Ambarli, altro scalo nei pressi di Istanbul, ma sulla sponda europea. Altre quattro navi settimanali sono inserite sulla rotta con Cesme, il porto di Smirne (Izmir) e partono dall’ormeggio 47 alla radice del Molo Settimo gestito dalla Timt (Trieste intermodal maritime terminal). Il terzo terminal da cui avvengono le partenze per la Turchia è quello di Europa multipurpose terminals, società di Parisi group sul Molo Sesto. Qui due sono i traghetti che, sempre con la Samer come agente, settimanalmente salpano alla volta di Mersin, località sulla sponda meridionale della penisola anatolica, mentre altri tre hanno come destinazione Istanbul e, come si legge sotto, sono trattati direttamente da Ekol logistics, operatore turco leader nel settore dei trasporti in Medio Oriente.

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