L’Isola partecipa al business delle location per matrimoni

Oltre alle suggestioni della basilica di Sant’Eufemia, Santa Maria delle Grazie e di Barbana ci sono le terrazze “vista mare” del municipio e della biblioteca
Di Antonio Boemo

Non teme concorrenza Grado che come sedi per unirsi in matrimonio propone le suggestioni della basiliche paleocristiane di Santa Eufemia e di Santa Maria delle Grazie e del Santuario di Barbana, oltre alla terrazza del municipio, rispetto a Lignano che controbatte proponendo per i matrimoni, oltre alla chiesa, la Terrazza a Mare. Ma è un susseguirsi di proposte di siti e luoghi diversi che emerge, e non solo nel Fvg, ma soprattutto in altre parti d’Italia.

Parliamo di location particolari, suggestive e ricercate dove possono unirsi in matrimonio i locali ma soprattutto gli stranieri che sempre più stanno optando per questa soluzione e sono quelli che maggiormente lasciano soldi nelle casse dei Comuni. L’Italia è meta di matrimonio per inglesi, americani, irlandesi, russi e anche arabi. Grado viene scelta perlopiù da coppie di austriaci. Non mancano, però, in questi ultimi anni matrimoni che vedono coinvolti gradesi con donne da altri paesi del mondo. Tra 2013 e 2014 in basilica sono stati registrati 8 matrimoni di coppie austriache mentre altri matrimoni hanno visto uno dei due coniugi in ogni caso straniero: Repubblica Ceca, Francia, Libano, Serbia, Cile e Grecia. Nove nel 2013 e dieci quest’anno sono stati, invece, i matrimoni civili con stranieri celebrati nella sala consiliare del Municipio (costo: 500 euro) o nella terrazza panoramica appositamente allestita (mille euro).

Per il periodo durante il quale la terrazza è occupata per i concerti (sempre con mille euro) ci si può unire in matrimonio sull’altrettanto panoramica terrazza della biblioteca. Fra questi matrimoni, 7 sono stati quelli fra coppie di austriaci che si sono innamorate a Grado e che qui hanno voluto sposarsi. Ci sono poi dei gradesi che hanno sposato donne provenienti da Messico, Colombia, Russia, Ucraina, Romania, Iran, Perù e Svezia. In matrimonio si sono unite inoltre coppie straniere di nazionalità diversa: Austria-Turchia, Marocco-Croazia, Austria-Olanda e un’altra fra due rumeni residenti a Grado. Due annotazioni. I gradesi possono sposarsi civilmente in Comune gratuitamente.

In chiesa le unioni matrimoniali sono invece sempre gratuite, per tutti. Sposarsi a ridosso della Certosa di Pavia con il monastero alle spalle costa invece 5 mila euro. Ma vuoi mettere per una coppia di stranieri il fascino di unirsi in matrimonio a Verona, la città di Giulietta e Romeo, Venezia, Firenze, Roma o la costiera amalfitana con Capri. L’anno scorso in Italia, secondo un’indagine della Jfc Tourism & Management, si sono sposate 6.200 coppie di stranieri che hanno speso nel nostro Paese qualcosa come 320 milioni di euro in quanto oltre a celebrare le nozze, con tanto di invitati al seguito, qui trascorrono anche la loro luna di miele. Ed è un fenomeno in continua espansione tanto che ormai lo si annovera come Wedding Tourism. Fatto sta che il 12 e 13 novembre prossimi a Roma si svolgerà pure la prima Borsa del Matrimonio per buyers internazionali. Certo non capiterà sicuramente come recenti matrimoni da mille e una notte con centinaia di invitati stranieri. Non solamente di star del cinema ma anche banchieri e finanziari. In ogni caso un matrimonio con coppie che arrivano dall’estero portano mediamente al seguito una trentina di persone. In più di qualche caso si arriva anche a un centinaio.

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