l’ispiratore del libro “chocolat”

di Fabio Dorigo Il Caffé degli Specchi ricomincia da tre. Dalla Segafredo Zanetti che ha rilevato il marchio e la licenza dalle Assicurazioni Generali per circa 300mila euro. E da due gestori che si...

di Fabio Dorigo

Il Caffé degli Specchi ricomincia da tre. Dalla Segafredo Zanetti che ha rilevato il marchio e la licenza dalle Assicurazioni Generali per circa 300mila euro. E da due gestori che si faranno carico, sempre a beneficio delle Generali, di un affitto annuale pari a circa 150mila euro. La Segafredo Zanetti spa, dal quartier generale di Sesto di Rastignano, Pianoro (Bologna), conferma: lo storico Caffe degli Specchi di Trieste dovrebbe aprire, se non vi saranno intoppi, proprio il primo marzo, giorno da cui decorre il contratto di affitto con Assicurazioni generali. «Il locale manterrà uno standard medio alto ma non vuole diventare un locale esclusivo che finisce per essere frequentato da pochi» spiega Stefano Trombetti, amministratore delegato e responsabile delle realazioni estere del gruppo. Per fare questo sarà sperimentata la doppia gestione. La Segafredo Zanetti spa darà in sublocazione i locali di piazza Unità d'Italia a due soggetti.

Trombetti non si sbilancia troppo e l'identikit dei nuovi gestori è appena delineato. «Si tratta - spiega - di due professionisti nostri clienti, di cui uno ha già una attività a Trieste. Gente abituata a lavorare con standard di qualità alti». Un nome sicuro c’è: il maitre chocolatieres veneto Giuseppe Faggiotto, produttore del cioccolato Peratoner, marchio dell’omonima pasticceria di Pordenone, in vita dal 1873, e storica cliente di Segafredo Zanetti. L’identità del secondo gestore è ancora avvolta nel mistero. Molte piste portano in via Cadorna, al Tea Room, il più grosso cliente di Segafredo a Trieste, con una nuova gestione napoletano-pordenonese. Negli ambienti dei bar triestini si fa questo nome. A suo carico c’è anche un’offerta presentata all’asta delle Generali per il Caffè degli Specchi, ma arrivata fuori tempo massimo.

Come sarà la nuova gestione e quale interpretazione sarà data del Caffé degli Specchi, lo decideranno i due professionisti, che ne parleranno con i responsabili dell'azienda Segafredo Zanetti. «Noi abbiamo scelto i gestori anche in funzione della loro esperienza. Naturalmente - afferma Trombetti - nel Caffè ci saranno i nostri prodotti, dal caffè alla cioccolata, e anche altri articoli del “Massimo Zanetti Beverage Group”». La nuova gestione del Caffè sarà improntata, come in passato, anche ad ospitare eventi, colazioni e cocktail di livello. «Non è la prima volta che siamo coinvolti con così grande onore nella gestione di locali storici», afferma Trombetti citando lo Zanerini a Bologna e lo Schenardi a Viterbo, tra i più antichi bar storici d'Italia se non d'Europa, il primo risalente al 1930 e il secondo al 1818, «La clientela a cui ci rivolgiamo è medio alta - sempre Trombetti - ma nell'ambito di una ragionevolezza di proposte dei prezzi, per non diventare estremamente costosi e poi vedere solo una manciata di clienti». Esclusivi, ma non troppo. Nella filosofia dell’azienda. «Siamo particolarmente contenti di esserci aggiudicati il Caffè degli Specchi, anche perché Trieste è una delle piazze principali del caffè» conclude Trombetti. E infatti, la illycaffé, sconfitta in casa nella gara allestita dalle Generali, mastica amaro. E non solo per il caffè perso, ma anche per il cioccolato. Segafredo Zanetti vs Illy. Peratoner vs Domori. Una bella sfida.

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