L’Istria fa i conti con il calo demografico

POLA. L'Istria non fa eccezione al trend demografico negativo presente in tutte le regioni del Paese. Tuttavia alcune, per così dire, voci fuori dal coro nella penisola sono Parenzo e Cittanova, le uniche città dove le nascite sono superiori ai decessi. Un altro dato che dovrebbe far riflettere è l'alto numero di divorzi, praticamente una coppia su 3 scoppia. Queste in sintesi le indicazioni che emergono dal rapporto demografico dell'Istituto nazionale di statistica relativo al 2015. In Istria i bambini venuti al mondo sono stati 1.710 (un centinaio in meno rispetto alla media degli anni compresi tra il 2011 e il 2014) e i morti 2.414. Dunque una bella differenza.
Pola, essendo il maggiore centro della penisola, ha registrato il numero più alto sia di nati (437) che di morti (668) mentre la maggior differenza tra le due voci riguarda l'ex centro minerario di Albona con 73 nati e 155 morti a testimonianza della depressione economica dell'area e delle scarse prospettive per i giovani.
Vediamo la situazione nelle altre città: Pisino 92 nati e 95 morti, Rovigno (126-148), Dignano (44-71), Pinguente (44-65), Buie (37-59), non disponiamo dei dati relativi a Umago. Come si diceva in controtendenza sono Parenzo con 162 nati e 157 decessi e Cittanova (34-32). Dell'andamento demografico positivo seppur di pochi punti si compiacciono i rispettivi sindaci. Quello di Parenzo Edi Stifani„ afferma che qui la qualità della vita è alta e che si tratta della città istriana con l'età media più bassa. «Stiamo attuando una politica di sviluppo uniforme della località - spiega - in modo di venire incontro alle necessità di tutte le età».
Secondo quello di Cittanova Anteo Milos la sua amministrazione ha fatto tanto per impedire l'esodo delle famiglie giovani, come invece accade altrove. «Il municipio - così Milos - ha contribuito finanziariamente al programma dell'edilizia abitativa agevolata diretta alle giovani famiglie mentre negli asili c'è posto per tutti i bambini». Un capitolo a parte riguarda i matrimoni. In calo il numero delle coppie che si decide al fatidico “sì” dinanzi all'ufficiale di stato civile o al sacerdote: nel 2015 sono state 855 mentre contro le 930 di tre anni prima. Oltre un terzo dei matrimoni finisce con il divorzio. ll maggior numero di matrimoni è stato contratto a Pola 219, ben 105 le coppie scoppiate. Degni di nota anche alcuni dati a livello nazionale : gli abitanti del Paese sono stati 4.190.669, i nati sono stati 37.503 e i morti 54.205. Dalla Croazia se ne sono andati 30.000 abitanti in rapporto agli 11.706 arrivi da Paesi stranieri.
(p.r.)
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