L’Istria ora punta sul cicloturismo

Nasce una società di promozione: l’obiettivo è raddoppiare in due anni gli attuali 250mila soggiorni

POLA. Dopo il mare e gli agriturismi nell’Istria interna, il comparto turistico locale affronta la sfida del cicloturismo che sta facendo tendenza in tutto il vecchio continente, dove gli appassionati sono oltre 60 milioni. L’altro anno gli amanti del pedale avevano fatto registrare nella penisola qualcosa come 250mila soggiorni, numeri che ora vengono presi come base per le strategie future.

Il primo passo è la fondazione della società pubblico-privata Istria Bike Dmc (acronimo che sta per Destination management company), con la quale si intende unificare e stimolare la promozione del cicloturismo, come annunciato ai giornalisti a Montona proprio dal ministro del turismo croato Darko Lorencin e dal presidente della Regione istriana Valter Flego.

I nostri traguardi - hanno detto - sono il raddoppio dei soggiorni dei cicloturisti entro due anni nonché il poter migliorare la qualità e l’offerta delle infrastrutture, in primo luogo delle piste ciclabili attingendo anche dai fondi europei.

Si intende, in particolare, allungare a 180 giorni, dai 120 attuali, la stagione ciclabile. Per illustrare la forte ascesa della popolarità di questo sport, o come minimo questa forma di tempo libero, Flego ha dichiarato che l’altro anno in Italia e Spagna sono state vendute più biciclette che automobili.

Come spiegato, nella fase iniziale la nuova società opererà all’interno dell’Agenzia regionale Irta e già il prossimo anno in essa si intende investire qualcosa come 220mila euro, stanziati al 50% dalla Regione e per il resto dalle grosse aziende turistiche ossia Istraturist, Laguna-Cittanova, Valamar, Plava Laguna e Maistra. I mezzi verranno investiti ovviamente nel potenziamento delle infrastrutture, in primo luogo le piste ciclabili, nella definizione del cosiddetto modello di gestione, nel marketing e nella commercializzazione del prodotto.

Vediamo un po’ alcuni numeri che illustrano l' attuale situazione in Istria. Le piste ciclabili sono lunghe complessivamente 3.200 chilometri, di cui il 70% sono costituiti da percorsi per mountain bike e il rimanente 30 % da strade asfaltate.

La maggior parte delle piste sono concentrate nei territori del buiese, del parentino e del pisinese. Gli 80 sentieri per mountain bike sono collegati a cinque strade del vino, abbracciando una novantina di cantine vinicole, altrettanti fra ristoranti e trattorie nonché 300 agriturismi, senza contare i numerosi punti paesaggistici. Si può sicuramente affermare che la prima pietra del cicloturismo istriano è stata messa sulla Parenzana. Stiamo parlando dell’antica ferrovia a scartamento ridotto che un tempo collegava l’Istria del Nord con Trieste, di cui gran parte è stata trasformata in pista ciclabile transfrontaliera. E in effetti ogni anno si svolge il Tartufi tour - Parenzana, che include diverse categorie. In media i partecipanti sono 400, per cui è la maggiore manifestazione nel suo genere in Croazia.(p.r.)

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