Lite condominiale, spari in via del Bosco a Trieste: ecco cosa è accaduto
Portato in caserma un 36enne. Ha impugnato una scacciacani esplodendo alcuni colpi contro una madre con i bimbi

L'intervento della Polizia in via del Bosco
TRIESTE Attimi di panico giovedì sera in piazza del Sansovino. Un uomo si è affacciato da un condominio impugnando una pistola scacciacani e ha sparato in strada contro una mamma con due bambini, una famiglia di origini kosovare che stava rincasando. La donna è svenuta dallo choc ed è stata portata in ospedale.
L’episodio è avvenuto poco dopo le sei e mezzo. Il condomino si trova all’angolo con via del Bosco. Sul posto sono intervenute varie pattuglie dei carabinieri e della polizia, oltre che l’ambulanza che ha soccorso la signora. La zona è stata transennata.
Spara con una scacciacani in strada durante una lite a Trieste: l'intervento delle forze dell'ordine
Nei minuti successivi i militari dell’Arma hanno rintracciato e portato in caserma un trentaseienne triestino: si chiama Gianluca Vardabasso ed è il vicino di casa della famiglia kosovara. Il sospetto è che abbia esploso lui i colpi con la scacciacani (una riproduzione di un’arma da fuoco che però spara a salve, quindi può solo provocare rumore e non ferire). Ma saranno le forze dell’ordine a ricostruire i fatti e ad accertare eventuali responsabilità.
All’origine dell’episodio, stando alla ricostruzioni fin qui disponibili, una lite condominiale tra vicini di casa. Più liti, evidentemente, visto che non è la prima volta che in quel palazzo si verificano tensioni. E anche minacce: l’altro ieri, ad esempio, è intervenuta la polizia.
Giovedì sera la situazione è degenerata: prima di sparare l’uomo si è messo davanti al portone di casa in modo da impedire l’ingresso alla famiglia kosovara. Poi ha impugnato la scacciacani e ha esploso i colpi.
In serata i carabinieri hanno sentito la testimonianza della donna ricoverata in ospedale. I militari hanno raccolto informazioni anche tra chi ha assistito alla scena e tra le altre persone che risiedono nello stesso palazzo, in modo da ricomporre l’esatta dinamica dei fatti e il pregresso. —
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