Lo scalo di Ronchi dà l’addio alla vecchia torre di controllo

RONCHI DEI LEGIONARI. È un altro pezzo di storia cittadina che se ne va. È stata abbattuta in queste ore, infatti, la vecchia torre di controllo dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari. Si tratta della torre di controllo costruita nel 1966, utilizzata per molti anni dai controllori del traffico aereo con le stellette e rimasta in funzione fino al 1982, quando venne inaugurata la nuova e ancora attuate struttura.
La vecchia torre, inserita in quello che venne chiamato il “Villaggio Azzurro”, ovvero gli alloggiamenti del personale militare, rimase in servizio fino ai primi anni Ottanta. Dopo il primo marzo del 1981, a livello nazionale, fu decisa la smilitarizzazione dei servizi di controllo del traffico aereo e di meteorologia. E allora il personale con le stellette fu trasferito in altre basi su tutto il territorio italiano.
La caserma ronchese, dunque, venne chiusa e iniziò il suo lungo declino. Iniziò il suo declino anche la torre, quella che, va ricordato, fu oggetto dell’applicazione del faro di avvicinamento ad opera di un elicottero dell’esercito degli Stati Uniti che era decollato appositamente da Aviano.
Dopo la sua dismissione, la struttura è stata abbandonata e ha così iniziato a dimostrare tutti gli anni che aveva. Ora era diventata pericolante, popolata solo da uccelli e roditori.
Per questo motivo la società di gestione dello scalo di Ronchi dei Legionari ha deciso di procedere all’abbattimento. Con la vecchia torre di controllo, dunque, se ne va un pezzo importante della storia dell’aviazione cittadina e dell’intera regione Friuli Venezia Giulia. Legata, come detto, alla storia dello stesso aeroporto e anche alla nascita e allo sviluppo della Meteor, la società di costruzioni aeronautiche che oggi, con il nome di Leonardo, continua la sua attività nella zona industriale di Soleschiano.
La lunga e significativa storia prende il via nel 1956, quando venne costituito il Consorzio per l’aeroporto giuliano. Dopo l’assenso da parte del Ministero della Difesa, fu questo neonato organismo ad elaborare un programma di sviluppo civile dello scalo cittadino, del quale si iniziò a parlare solo due anni prima.
Ma risalgono al 30 novembre 1935 le prime tracce ufficiali dell’aeroporto di Ronchi dei Legionari, all’interno di un rapporto scritto dal comando dell’aeroporto “Grego” di Gorizia, quando funse da base di supporto all’addestramento dei velivoli del 4° Stormo Caccia.
Ronchi dei Legionari, poi, diventò pista funzionale alle attività operative dei Cantieri riuniti dell’Alto Adriatico e fu perfino utilizzato dalla Luftwaffe tedesca. E fu proprio qui, in questo contesto, che si sviluppò l’attività della Meteor, l’industria aeronautica fondata da Furio Lauri, e che nacque l’aeroclub “Falco” dove si susseguirono memorabili e frequentatissime giornate dell’aria.
Il 2 dicembre del 1961, poi, con il decollo da Ronchi dei Legionari per Roma del primo aereo, un Douglas DC3 della SAM-Società Aerea Mediterranea, venne definitivamente avviata l’attività aerea commerciale.
Nel mese di ottobre del 1965, ancora, venne inaugurato il primo lotto funzionale di opere strutturali, vale a dire il primo tronco della pista di volo, la pista di raccordo ed un’aerostazione passeggeri più confortevole.
Nel 1967 fu la volta del primo volo internazionale: un servizio charter della tedesca LTU proveniente da Düsseldorf, che aprì una fase di sviluppo del traffico aereo a domanda proveniente dal Nord Europa.
E ora a questo punto, di fronte all’abbattimento della vecchia torre di controllo, ci si chiede che fine faranno anche le strutture dell’ex “Villaggio Azzurro” che sostituirono le leggendarie baracche ma rimasero in funzione solamente per pochi mesi.
@luca_perrino
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