Lo sciacallo dorato Trilli dopo 3 mesi di ricovero ritrova la libertà in Carso

L’esemplare femmina era stata travolta e ferita da un’auto Adesso è dotata di radiocollare per seguirne gli spostamenti
Laura Blasich

SAN CANZIAN

È stata rimessa in libertà sul Carso isontino nella giornata di giovedì la femmina di sciacallo dorato che era stata recuperata, nella stessa zona, dal Corpo forestale regionale, avvertito della presenza di un animale ferito probabilmente da un’auto. Dopo tre mesi di ricovero, prima nel Centro di recupero della fauna selvatica ed esotica di Terranova di San Canzian d’Isonzo e nel centro dell’Università di Udine, “Trilli”, com’è stata chiamata la cucciola, è ritornata nel suo ambiente naturale, ma munita di radiocollare, in modo da seguirne gli spostamenti e studiarne il comportamento.

La liberazione è stata effettuata dal veterinario Stefano Pesaro, collaboratore esterno Gruppo fauna selvatica, del Dipartimento di Scienze agroalimentari dell’ateneo di Udine, e altri ricercatori dell’Università di Udine, presente Damiano Baradel, che gestisce il Centro di recupero della fauna selvatica ed esotica di Terranova, e i volontari impegnati nella struttura.

“Trilli”, dopo un attimo di esitazione, è corsa subito verso una macchia di arbusti, scomparendo alla vista. Si tratta probabilmente del primo cucciolo recuperato vivo in Italia e il terzo in Europa (gli altri due in Grecia). “Trilli”, che ora ha circa sei mesi e 8 chilogrammi di peso, aveva subito un trauma da investimento ed è stata ricoverata al centro di Terranova per un periodo, venendo poi trasferita nella struttura dell’Università di Udine, presso il Dipartimento di Scienze agroalimentari ambientali e animali, per ulteriori accertamenti.

La femmina di sciacallo dorato è stata liberata munita appunto di radiocollare, così da poter seguire i suoi spostamenti e il suo sviluppo e inserimento tra i suoi simili. Da parte del Centro di Terranova parte quindi un ringraziamento a tutto lo staff che l’ha seguita e al Corpo forestale regionale per averla soccorsa. L’animale”Trilli” fa parte di una specie che fino a 20 anni fa non aveva mai abitato il territorio italiano e per questo motivo rimane oggetto di studio. Certo è che si tratta di una specie gregaria che generalmente forma branchi di 2-4 individui: un maschio, una femmina e i cuccioli dell’anno precedente. Le dimensioni di questo canile color giallo-rossastro sono abbastanza ridotte e il suo comportamento alimentare è di stile “opportunistico” e solo in caso di necessità e in determinate condizioni è possibile che scelga di predare anche animali più grandi di lui. —



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