Lo sfratto dei nidi di gabbiano costa al Comune 6.700 euro

Prevenzione su scuole e musei: si rimuove una “casa” non appena viene costruita «Non si parla assolutamente di foratura delle uova»
Lasorte Trieste 24/05/13 - Via Rossetti 52, Luzzatto Fegiz, Gabbiani sul Tetto
Lasorte Trieste 24/05/13 - Via Rossetti 52, Luzzatto Fegiz, Gabbiani sul Tetto

Nel Borgo Teresiano, nelle zone attorno all’ospedale Maggiore e a piazza Garibaldi. Ma anche a San Giacomo e San Giusto. Sono queste le zone dove a Trieste i gabbiani reali preferiscono fare il nido e mettere al mondo i loro cuccioli. Ad essere presi di mira sono anche diversi edifici comunali e così l’amministrazione ha deciso di affidare alla ditta “Immagine Natura” dell’ornitologo Enrico Benussi la salvaguardia dei tetti di quegli immobili. «Si tratta di un programma di prevenzione con il quale il Comune mira ad intervenire soprattutto su edifici scolastici e museali», spiega Benussi che studia e si occupa della popolazione dei gabbiani nella nostra città dagli anni Ottanta.

«L’affidamento dell’incarico – specifica – prevede un monitoraggio costante delle abitudini dei gabbiani impedendo la costruzione dei nidi su quegli edifici. Non si parla assolutamente di foratura delle uova».

In pratica, non appena Benussi avverte che una coppia sta per iniziare a costruire il nido su un tetto, rimuove il materiale impedendo ai volatili di stabilirsi lì. «Lo andranno a fare altrove – valuta – infatti non è un intervento di contenimento della popolazione dei gabbiani ma di tutela di quello specifico edificio».

Il programma, che di fatto inizia ora con il monitoraggio e si conclude il prossimo anno con la rimozione dei nidi, prevede per l’amministrazione una spesa complessiva di 6.710 euro. Oggi a Trieste vivono oltre 4 mila gabbiani reali. Sono circa 600 le coppie nidificanti. Vivono e nidificano prevalentemente in centro città ma pure a Servola, Gretta e Opicina. —

L.T.

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