Lo Stato ritarda la cessione dell’ex caserma di Lussino

Di Andrea Marsanich LUSSINPICCOLO Vent’anni trascorsi invano. Dal ritiro dell’ex Armata popolare jugoslava (Apj) da Lussino – correva l’ anno 1991 – l’altrettanto ex complesso militare di Velopin è...

Di Andrea Marsanich

LUSSINPICCOLO

Vent’anni trascorsi invano. Dal ritiro dell’ex Armata popolare jugoslava (Apj) da Lussino – correva l’ anno 1991 – l’altrettanto ex complesso militare di Velopin è rimasto inutilizzato, in balia dell’incuria umana e degli agenti atmosferici. Sono costruzioni in riva al mare, attorniate da una folta pineta e che recitano il ruolo di stanche e innocue sentinelle di guardia alla città di Lussinpiccolo. È da tanti anni che il comune chiede a Zagabria di poter riutilizzare l’ex sito militare per trasformarlo in un moderno marina, capace di ospitare 200 mega yacht. Un investimento da 50 milioni di euro, capace di assicurare decine di nuovi posti di lavoro. La richiesta in tal senso, e le ripetute sollecitazioni, non hanno dato alcun risultato, frustrando i tentativi avviati dall’amministrazione del sindaco Dragan Balija, prima, e da quella attuale, capitanata dal primo cittadino Gari Cappelli. La questione è nelle mani dell’Agenzia per la gestione del patrimonio statale, la cui decisione su Velopin si fa attendere da troppo tempo, lasciando che il complesso rappresenti da anni il simbolo negativo della valle d’Augusto, in fondo alla quale riposa Lussinpiccolo. Si era creduto che l’ascesa dell’accadizetiano Cappelli, vittorioso alle amministrative del 2005, avrebbe smosso le acque, avendo il lussignano addentellati nei posti giusti a Zagabria. Non è stato così e nonostante sembrasse che il maggior ostacolo alla costruzione del porticciolo fosse rappresentato dal mancato varo del nuovo piano regolatore per la città. Nel 2007 ci fu l’entrata in vigore del documento, ma neanche questa passaggio ha permesso alla municipalità di diventare titolare di Velopin per poi trasformarlo in oasi diportistica. Nell’attesa del placet dalla capitale, il comune ha ottenuto quasi tutta la documentazione per porre in essere il progetto, ad eccezione del Piano urbanistico, anch’esso necessario per poter arrivare al marina. La giunta Cappelli, con il supporto del parlamentino locale, ha fatto nascere l’azienda municipalizzata Yacht Club Velopin, che si candiderà all’ottenimento dei diritti di concessione per il marina, assegnati dallo Stato. La stessa sorte riservata all’impianto riguarda pure l’ex Casa dell’Apj nel capoluogo isolano, da due decenni vuota e sottoposta a degrado. La municipalità ha appoggiato la richiesta dell’istituto lussignano per le ricerche marine Plavi svijet – Mondo blu di avere sede in questo edificio, ma all’Agenzia per la gesione del patrimonio statale non si sono degnati di rispondere.

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