Lorenzon, querela-bis al Serpente
Il “Serpente” irride Lorenzon e quest’ultimo ribatte a suon di querele. Rischia di trasformarsi in un’interminabile schermaglia giudiziaria la vicenda che da un paio d’anni vede contrapposti Sergio Marini, autore del graffiante numero unico del Carnevale, diventato ormai concorrente della “Cantada” da cui era nato come “costola”, e l’imprenditore agricolo Enzo Lorenzon. Nell’ultimo numero di Carnevale, il “Serpente” Marini aveva riservato un’intera pagina al suo nemico, ringraziandolo per aver fatto la sua fortuna. «Se nol me gavessi querelà, el giornàl non sarìa mai sta», aveva scritto Marini riferendosi a Lorenzon, corredando lo spazio con una foto del “nemico” e la copia del decreto di citazione. Ma l’osservazione di Marini è veritiera: era stato proprio in seguito alla prima querela di Lorenzon, sentitosi diffamato dalla rubrica del “Serpente”, che la Pro loco aveva disdetto l’accordo con Marini, sfrattandolo dalla “Cantada”. Troppi rischi, aveva ritenuto il direttivo della Pro loco. Questo accadeva due anni fa. Ma Marini non ha voluto per questo rinunciare alla sua rubrica satirica di grande successo, e si è messo in proprio: prima con un foglietto svolazzante di quattro facciate, poi con un giornale vero e proprio - “Serpentade” - tutto basato sui personaggi e sui fatti più singolari del Monfalconese. E a Carnevale Marini ha voluto tornare alla carica con un ringraziamento che Lorenzon (tralasciamo i “simpatici” nomignoli attribuitigli) non ha gradito affatto. E così è partita un’altra querela.
L’imprenditore agricolo accusa ora Marini di utilizzo abusivo d’immagine (una foto in cui viene ritratto assieme al sindaco di San Canzian Silvia Caruso), della pubblicazione impropria di un atto giudiziario e di ingiuria, visto il termine usato a commento dell’immagine. Il primo processo al “Serpente” è ancora in corso. Per questo secondo bisognerà attendere i tempi della giustizia. Resta il fatto che le “Serpentàde” di Sergio Marini stanno spopolando a Monfalcone, arrivando a fare “ombra” addirittura al classico del Carnevale monfalconese, la Cantada.(f.m.)
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