Lubiana-Berlino, la contesa per accaparrarsi infermieri

Entrambi i Paesi alle prese con una forte carenza di personale: la Germania va a caccia di addetti in Slovenia, dove però scattano le contromisure “difensive”

LUBIANA. È caccia grossa in Slovenia. Non di selvaggina, bensì di medici e di infermiere. E i cacciatori più agguerriti sono i tedeschi. Se, come scrive l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) che al mondo mancano attualmente 9 milioni di infermiere/i e badanti, il saldo negativo in Slovenia e di 5 mila unità mentre in Germania sale a 35 mila. Da qui il tentativo dei tedeschi di andare a “pescare” nel bacino del sudest europeo ricco di una storia infermieristica che dà ottime garanzie di professionalità. Ma se, ad esempio, in Croazia le “sirene” della Germania sono molto ascoltate e l’esodo verso gli ospedali di Angela Merkel è massiccio, in Slovenia la questione diventa più complicata.

In Europa si sta sempre più espandendo il lavoro del cosiddetto “headshunter” che letteralmente significa “cacciatore di teste” ma nel concreto altro non è se non il procacciarsi forza lavoro specializzata da instradare nei mercati occupazionali dove c’è la richiesta. E questo è proprio il caso dei medici e delle infermiere/i. E se qualche anno fa le organizzazioni tedesche organizzavano dei veri e propri incontri in Slovenia, principalmente al Klinički Center della capitale o presso l’Ordine dei medici, ora la “caccia” si sviluppa sul web, o meglio, via e-mail. I vari medici vengono contattati direttamente per posta elettronica e a loro viene offerto un posto di lavoro immediato, l’abitazione e i corsi di lingua anche per la famiglia, inoltre viene offerta anche un’occupazione per l’eventuale coniuge o partner.

Ma negli ultimi tempi gli “headshunters” sono stati “sguinzagliati” in Slovenia anche alla caccia di personale infermieristico e assistenziale. I più attivi, come scrive il Delo di Lubiana e come conferma l’Associazione degli infermieri e delle badanti del Paese, sono gli austriaci e i tedeschi. In alcune aree della Germania sconsigliano addirittura il parto in quanto questo non sarebbe sicuro proprio per mancanza di personale infermieristico. Entro il 2020 in Germania mancherà un milione di specialisti del settore e tra questi 165 mila medici e 800 mila infermiere/i. La Germania, dunque, rischia di trovarsi a breve in grande difficoltà se non troverà un po’ di aiuto nell’immigrazione. Da qui i “ponti d’oro” che vengono tesi verso le infermiere/i anche della Slovenia. Il grado di conoscenza della lingua richiesto è B2 ma si viene assunti e poi aiutati nel percorso, anche con un grado di conoscenza del tedesco A2.

La piccola Slovenia, vista anche la sua situazione interna con una popolazione che invecchia di anno in anno, cerca di difendersi. Innanzitutto è stato vietato agli esponenti tedeschi di presentarsi presso la Scuola superiore di infermieristica di Lubiana. I giornali e i media non pubblicano gli annunci pubblicitari (anche se molto remunerativi) in cui si chiede, per l’appunto, l’arrivo in Germania di personale specialistico medico e infermieristico. «Non abbiamo alcun diritto di vietare alle nostre infermiere di andare a lavorare all’estero ma neppure quello di incoraggiarle a questo passo», racconta al Delo Monica Ažman, presidente dell’Associazione delle infermiere e delle badanti della Slovenia. Slovenia che, finora, non è andata sistematicamente alla ricerca, a sua volta, all’estero di medici o infermiere/i. Qualche caso è da registrare all’Ospedale di Isola. L’amministrazione del nosocomio qualche tempo fa ha cercato personale infermieristico a Pola, in Istria, ma non ha avuto alcuna risposta positiva, vuoi perché la differenza di paga è di soli 100 euro, vuoi perché nessuna ha voluto, per questa differenza di stipendio, trasferirsi sul Litorale sloveno. Inoltre in Slovenia è richiesta per l’assunzione nel settore sanitario una conoscenza della lingua a livello C1 per i medici e il personale infermieristico diplomato, mentre per le badanti basta il livello B2. Difficoltà ci sono poi anche dal punto di vista amministrativo in quanto l’assunzione nel settore pubblico in Slovenia richiede tempi lunghi.

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