Lucinico, storia e personaggi di un millennio

Una comunità coesa citata per la prima volta nel 1077 in un diploma di Enrico IV: Lucinico, paese autonomo fino al 1927 ora quartiere di Gorizia, ha una storia importante che meritava di essere ricostruita e studiata, sia per gli avvenimenti che si sono svolti in loco sia per i loro intrecci con la storia con la S maiuscola. Con questo obiettivo gli storici Liliana Ferrari, Donata Degrassi e Paolo Iancis, assieme a Francesca Boscarol, Ivan Portelli e Marco Plesnicar con il contributo di Valentina Vidoz, hanno realizzato l'opera dal titolo "Storia di Lucinico", pubblicata dalla Cassa di Risparmio di Lucinico, Farra e Capriva per celebrare i suoi cento anni di vita. Una pubblicazione che ricostruisce con una visione ad ampio raggio vicende spesso cruente, legate a guerre e contese di casati. Riporta in luce personaggi che ebbero un ruolo importante nello sviluppo e affermazione della comunità, sia nel contesto civile che religioso. La pubblicazione, realizzata in collaborazione con l’Istituto di Storia sociale e religiosa, sarà presentata venerdì in occasione dell'edizione di quest'anno del festival "èStoria" che avrà come tema di sviluppo le guerre. L'inserimento è quanto mai proprio tenuto conto della peculiarità all'avvistamento e controllo del passaggio sull'Isonzo esercitata da Lucinico in virtù della sua collocazione geografica che ne fece un territorio conteso, spesso scenario di battaglie. Il lavoro dei ricercatori, durato oltre quattro anni, è stato reso arduo dal fatto che durante la Prima guerra mondiale il paese fu completamente raso al suolo. Durante i bombardamenti inoltre furono distrutti gli archivi comunali e parrocchiali, nonché la gran parte dei documenti e testimonianze delle famiglie. Corposa è l'opera composta da oltre 500 pagine , raffinata dal punto di vista grafico, impreziosita da fotografie d'epoca di luoghi e personaggi, riproduzioni di opere d'arte, incisioni settecentesche, mappe antiche accanto alle moderne satellitari.
Quattro le sezioni in cui si articola: la prima analizza il periodo antico e medievale, dalle origini romane fino al Quattrocento. Seguono le pagine dedicate all'età moderna che spazia dall'organizzazione del potere nel Cinquecento fino ai cambiamenti di tutto il Settecento. La terza sezione è dedicata all'Ottocento e ai primi anni del secolo breve. Infine, nell'ultima parte, vengono analizzati gli eventi della Grande Guerra fino a giungere alla soppressione del paese nel 1927. Nella prefazione di Liliana Ferrari si legge come tra Sei e Settecento i due rami della famiglia Attems furono protagonisti di uno spaccato affascinante, giocato fra le loro residenze di Lucinico e Piedimonte e la storia dell'Austria. In quel periodo altre famiglie nobili acquisirono proprietà nel paese, mentre alla fine dell'Ottocento si assistette a un aumento della componente operaia della popolazione. Muratori e operai vi si trasferirono vista la vicinanza con il polo industriale di Podgora-Piedimonte. In questo periodo sorsero e si radicarono i primi partiti di massa di matrice cristiano-sociali.
«Con questo volume - ricorda Renzo Medeossi, presidente della Cassa Rurale e Artigiana - abbiamo voluto mettere in sicurezza la memoria ultra millenaria del paese e colmare delle lacune riscontrate. Nel lavoro svolto si sono rintracciate le fonti documentali sulla storia della comunità, prendendo atto di quanto distrutto durante la Grande guerra. Un progetto sostenuto dalla convinzione che lo studio della propria terra consente di conoscere la storia del mondo».
Margherita Reguitti
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