Luka Koper tenta lo scippo dei treni per Monaco

Gli operatori triestini denunciano il pressing su Rail cargo Austria che gestisce i convogli dal Molo Settimo
Lasorte Trieste 02/05/2007 - Ferrovia Campi Elisi Porto Nuovo
Lasorte Trieste 02/05/2007 - Ferrovia Campi Elisi Porto Nuovo

Luka Koper si è fatta avanti per scippare a Trieste i treni blocco, quelli composti da un solo cliente spedizioniere che portano i container, diretti in Germania e in particolare a Monaco di Baviera e a Gingen (località non lontana da Stoccarda). Questi treni oggi partono dal terminal container del Molo Settimo e sono gestiti da Rail cargo Austria (Rca), compagnia ferroviaria con sede a Vienna. Il pericolo è stato prospettato nell’ultima seduta del Comitato portuale da Edoardo Filipcic che in quella sede rappresenta gli agenti marittimi. «Capodistria ha chiesto a Rca di attivare collegamenti soprattutto con Monaco - ha denunciato Filipcic - e le ferrovie austriache hanno manifestato disponibilità». Ciò sarebbe emerso nel corso di un incontro tra Trieste marine terminal, che gestisce il Molo Settimo, gli operatori interessati e la stessa Rca. Leo Hertze, rappresentante di Rca a Trieste, ammette che la sua compagnia ha tutto l’interesse ad aumentare i convogli in partenza dall’Alto Adriatico, «ma nonostante perduranti criticità esistenti e addebitabili soprattutto all’Autorità portuale che non è mai stata in grado di risolverle - ha spiegato - non siamo intenzionati a rinunciare ai treni da Trieste per la Germania. E ciò sebbene - specifica Hertze - una manovra ferroviaria a Trieste ci costi mille euro e a Capodistria meno di 500».

Perché in realtà la manovra da fare a Trieste è addirittura tripla. Dentro il porto opera Adriafer, la società ancora al 100% di proprietà dell’Autorità portuale, dall’uscita dello scalo alla Stazione di Campo Marzio il monopolio è di Rfi e solo qui può finalmente entrare in azione Rca. Inoltre Rfi non opera sul turno notturno per cui di notte da Trieste non può partire alcun convoglio. Sono i due tasti dolenti ribaditi da Hertze e evidenziati ancora una volta in Comitato portuale da Filipcic che teme che alla fine la compagnia austriaca possa stancarsi per concentrarsi completamente su Capodistria da dove gestisce già treni alla volta dell’Ungheria e della Slovacchia. Un pericolo analogo potrebbe prospettarsi anche per Emt, la società di Parisi group terminalista sul Molo Sesto, dove i treni si stanno moltiplicando e il disagio dell’assenza di un terzo turno è forte. «Nei prossimi mesi avremo un forte incremento di traffico ferroviario - ha ammonito Ampelio Zanzottera, rappresentante dei terminalisti - e se non si opera 24 su 24 si rischia l’intasamento».

La prossima privatizzazione di Adriafer, con l’acquisto della maggioranza delle quote da parte dei terminalisti triestini, potrebbe risolvere parzialmente il problema perché la società potrebbe essere trasformata in impresa, con la possibilità di operare su tutto il territorio nazionale evitando così lunghe e costose manovre plurime. (s.m.)

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