L’ultima nave di carbone per alimentare la cokeria

Una nave con 63mila tonnelate di carbon fossile per alimentare la cokeria della Ferriera. È annunciata per domani alla banchina di Servola. «Il suo arrivo è sicuro al 100% - afferma Franco Palman,...
Di Silvio Maranzana
Silvano Trieste 27/10/2011 La Ferriera di Servola
Silvano Trieste 27/10/2011 La Ferriera di Servola

Una nave con 63mila tonnelate di carbon fossile per alimentare la cokeria della Ferriera. È annunciata per domani alla banchina di Servola. «Il suo arrivo è sicuro al 100% - afferma Franco Palman, rappresentante di fabbrica per la Uilm - ed è una notizia positiva, anche se è l’unica notizia positiva di queste settimane.» Dentro lo stabilimento l’atmosfera si fa sempre più pesante perché i pacchetti di ferie arretrate sono stati pressoché esauriti e aprile si aprirà con 150 dipendenti in cassa integrazione a zero ore e un’altra fetta a casa per qualche giorno alla settimana: buste paga tagliate e contraccolpo anche psicologico facilmente immaginabile perché oltretutto sul futuro non c’è alcuna certezza. La pubblicazione del bando di gara per la vendita dello stabilimento era annunciata tra il 15 e il 20 marzo. «E invece ancora niente, speriamo nei primi giorni della settimana entrante», affermano sconsolati il segretario di Fim-Cisl, Claudio Salvaneschi e quello del sindacato autonomo Failms, Cristian Prella. Non è nemmeno certo che il Gruppo Arvedi ufficializzi la propria offerta in prima battuta ed è logico che da Cremona in questa fase nulla trapeli, ma la Regione e le amministrazioni locali mantengono inalterata la fiducia verso il passaggio di mano dell’azienda e la continuità produttiva.

Intanto la bocca dell’altoforno è stata smontata e i lavori continuano. «Grazie a questa nave - spiega Palman - la cokeria potrà andare tranquillamente avanti per due mesi e mezzo e quindi da questo punto di vista guadagniamo un certo lasso di tempo. Sappiamo però anche - aggiunge - che dopo questo carico, altra materia prima non ne arriverà se nel frattempo la trattativa per la vendita non si sarà ufficialmente incanalata.» È probabile dunque che l’ultimo decisivo bivio si situi ai primi di giugno: a quel punto o ci sarà accordo sulle clausole di acquisto, oppure dopo l’altoforno si spegnerà anche la cokeria e per la Ferriera sarà finita. Del resto, stando alle ultime notizie, Piombino dove la Lucchini, che va ricordato è in amministrazione straordinaria ha il proprio stabilimento principale, non sta affatto meglio. L’offerta su cui il settore politico stava puntando, cioé quella della tunisina Smc, è stata giudicata incompleta così come quella avanzata dalla svizzera Klesch. Ora quella ritenuta la più consistente è l’offerta che proviene dall’indiana Jindall, lo stesso gruppo che ha preso in affitto la Sertubi smettendo la produzione a caldo e estromettendo due terzi dei dipendenti.

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