L’ultimo saluto a Leban già direttore di scena al Piccolo Teatro di Milano

Lutto nel mondo teatrale e artistico cittadino per la scomparsa all’età di 83 anni di Alessio Leban. Una figura che si è formata ed è cresciuta in città, ma che poi è stata capace di sbocciare altrove esprimendo tutto il suo talento e rendendo onore, da lontano, al nome della sua città natale.
Goriziano di nascita, appunto, Alessio Leban aveva frequentato le scuole slovene del capoluogo isontino fino all’ottenimento della matura classica. Successivamente si era iscritto all’università di Venezia laureandosi in Architettura nella città lagunare. Poi, negli anni Sessanta, si era trasferito a Milano iniziando a lavorare al prestigioso “Piccolo Teatro” del capoluogo lombardo con il grande regista Giorgio Strehler. Un servizio, il suo, svolto per oltre quarant’anni, sempre con tanta passione e grande competenza professionale. E una carriera brillante che lo ha visto assumere compiti di direttore di scena, con tutte le responsabilità che ciò comportava in una realtà importante come il “Piccolo Teatro”.
Leban aveva costantemente contatti con i maggiori attori del cinema e del teatro italiani, come Milva, Giulia Lazzarini, Valentina Cortese, Ferruccio Soleri, Tino Carraro e molti altri. Con la compagnia del “Piccolo Teatro” aveva partecipato alle indimenticabili tournée in tutti i paesi del mondo, portando in scena le maggiori opere della commedia dell’arte italiana e straniera. “Arlecchino”, “La tempesta”, “Il giardino dei ciliegi”, “Il temporale” e tante altre, entusiasmando il pubblico. Alessio Leban era profondamente apprezzato e stimato da tutti sia nel suo ambiente di lavoro che al di fuori dello stesso. Uomo di profonda cultura, amava il dialogo e la conversazione sempre impostata dal massimo rispetto per la controparte. Egli ha costantemente condiviso con i propri famigliari i valori della cultura intesa come massima espressione di sentimenti e di progettualità arricchite dalla sconfinata ricerca del sapere.
Leban amava profondamente la sua Gorizia e, nonostante i suoi molteplici impegni di lavoro, trovava un momento, almeno una volta all’anno, per venire a fare visita ai parenti ed amici. È stato un uomo capace di onorare la sua città con serietà, signorilità degna di altri tempi ed il suo profondo rigore morale. Lascia la moglie Roberta, il figlio Igor ed il nipote Sasha. I funerali saranno celebrati oggi alle 9 nella chiesa di San Giovanni, in via San Giovanni, partendo dalla cappella dell’ospedale cittadino. —
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