Lungo la Gorizia-Villesse 4 granate per ogni chilometro

Era il 31 luglio 2011 e venne fatta brillare con successo una granata d’artiglieria della Prima guerra mondiale ritrovata nel corso dei lavori di trasformazione in autostrada del raccordo Gorizia-Vill...

Era il 31 luglio 2011 e venne fatta brillare con successo una granata d’artiglieria della Prima guerra mondiale ritrovata nel corso dei lavori di trasformazione in autostrada del raccordo Gorizia-Villesse. In quell’occasione vennero evacuate decine e decine di famiglie grazie a una macchina organizzativa che si rivelò perfetta.

La bonifica

del raccordo

Quasi quattro residuati della Prima e della Seconda guerra mondiale per ogni chilometro. Non è stata sicuramente una passeggiata la bonifica bellica effettuata lungo la Gorizia-Villesse, arteria che da angusto e obsoleto raccordo si sta trasformando in autostrada vera e propria con l’allargamento dell’asse stradale dai 14,5 metri attuali a 25. Nei mesi scorsi sono stati, infatti, rinvenuti qualcosa come 63 pezzi integri (artiglieria, cannoni e obici principalmente) consegnati ai carabinieri per lo smaltimento e la brillatura. Considerando che il raccordo è lungo quasi 17 chilometri è sufficiente una semplice divisione per “scoprire” che, per ogni chilometro, sono emersi 4 residuati. Un piccolo record. Altri numeri: sono 150mila i metri quadrati di area sottoposta a bonifica bellica con 10mila trivellazioni (da un minimo di tre ad un massimo di sei metri la profondità raggiunta). Il sessantatreesimo rinvenimento riguarda la bomba che venne disinnescata nel luglio di due anni fa: e fu il residuato più grande e più pericoloso rinvenuto in quei mesi e che comportò l’evacuazione di un decimo della popolazione di Gorizia. Si trattò di una granata d’artiglieria ancora attiva di circa 215 chilogrammi.

Bomba

nell’Isonzo

Stava passeggiando in riva all’Isonzo a Gorizia quando, all’improvviso, a catturare la sua attenzione fu una "protuberanza" del terreno. Lì per lì poteva sembrare un grosso sasso, probabilmente chissà quante altre persone la videro e se ne andarono ma l'occhio esperto dell'appassionato di residuati bellici lo individuò subito come una bomba. E così scattò nell’ottobre 2012 l'allarme con l'intervento degli agenti della polizia municipale. Questi appurarono subito che si trattava di un proiettile di artiglieria, risalente alla prima guerra mondiale, dalle misura di 8/10 centimetri di diametro. Per quasi cent'anni era rimasto lì, inesploso: probabilmente, fanno sapere i vigili urbani, "riposava" sotto terra. Ma le forti precipitazioni avevano portato via parecchia terra, facendolo riemergere.

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