Lutto a Ronchi dei Legionari, è morto De Just, il socialista della svolta in Comune e Provincia

RONCHI Un politico di razza. Un amministratore attento e appassionato. La sua scomparsa chiude una pagina importante della storia politica di Ronchi dei Legionari e dell’intero isontino. È morto sabato 30 gennaio, di mattina, a 82 anni, Gianfranco De Just, già assessore comunale e vicesindaco della cittadina, che aveva ricoperto anche il ruolo di vicepresidente della Provincia di Gorizia. De Just, che lascia la moglie, era malato da tempo e, negli ultimi mesi, era stato accolto in una struttura assistenziale del cormonese. Il suo decesso non è imputabile al Covid-19, ma è stata comunque riscontrata la positività al virus. La data dei funerali non è ancora stata stabilita.
Socialista da sempre, per molti anni iscritto al Psi e grande artefice della vita amministrativa di Ronchi dei Legionari, dove aveva ricoperto anche l’ultimo incarico pubblico, nel 2005, alla presidenza della commissione urbanistica comunale. Nella quale, come sempre, aveva dato un contributo importante, grazie alla sua esperienza, al suo carattere forte e determinato.
Il 26 e 27 novembre del 1972 si tennero le elezioni comunali con una novità rispetto al passato, visto che Ronchi dei Legionari, superati i 10 mila abitanti, aveva diritto a 30 consiglieri. Umberto Blasutti fu confermato sindaco e Gianfranco De Just, eletto consigliere comunale del Psi, entrò nella giunta assieme a Felice Lenardon, Giuseppe Puntin, Pierluigi Selvelli, Alda Blasutti e Nivea Samar. Nel 1978 De Just venne nuovamente eletto e fece parte della giunta questa volta del sindaco comunista Gianmassimo De Pace, come assessore all’urbanistica, nassieme a Edilio Florean, Eugenio Gargatagli, Enzo Novelli, Claudia Fragiacomo e Liliana Visintin. Erano gli anni in cui Pci e Psi erano alla guida della città, con l’opposizione strenua e dura della Democrazia cristiana.
Un percorso amministrativo unico il suo con il 27 settembre 1983 Ronchi alle urne e De Just nuovamente nell’esecutivo guidato ancora una volta dal comunista De Pace. Nel 1988 egli è l’artefice della svolta politica: passano tre mesi dalle elezioni alla designazione del sindaco Enzo Novelli, un uomo che spacca la storica alleanza e apre le porte alla nuova collaborazione tra Psi e Dc. Sul neo primo cittadino De Just scommette molto e non è una scommessa campata in aria. Non è più in giunta ed è allora che inizia la sua carriera in Provincia.
Nell’ente provinciale è tra gli artefici della costruzione del raccordo tra l’aeroporto e il casello autostradale, un’opera che, poi, si completerà con il raccordo verso la provinciale per Grado. Ma è anche l’uomo della collaborazione con i Comuni, della nascita dei consorzi, quelli per la gestione dell’acquedotto, della rete metanifera, per la gestione delle residenze per anziani. Un personaggio a volte burbero, senza peli sulla lingua. La notizia della sua morte, ieri, si è diffusa a macchia d’olio e il cordoglio è stato manifestato dal sindaco, Livio Vecchiet, a nome dell’amministrazione comunale. —
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