«Ma chi era partigiano non ha mai contestato»
«Fino a un decennio fa erano presenti decine di combattenti e ausiliarie e mai nessuno, nemmeno un partigiano, che contro i miei commilitoni ha combattuto e che forse più di voi ne avrebbe avuto il diritto, è venuto davanti al Municipio a protestare». A dirlo, rivolgendosi ai comitati antifascisti, è l’ausiliaria Fiamma Morini, volontaria dal 1943 al 1945 nella Repubblica sociale italiana e oggi, ormai fra i pochi reduci rimasti, presidente dell’associazione combattenti Decima Flottiglia Mas. Organizza lei il ricordo dei suoi commilitoni caduti nella battaglia di Tarnova della Selva, che ebbe luogo in queste giornate del 1945 contro le truppe di Tito, il cui obiettivo era la presa di Gorizia. Morini, definendosi «anziana ma con la testa funzionante», fa una semplice domanda: «Perché?». E spiega le motivazioni: «È dal lontano 1993 che siamo presenti a Gorizia, e le modalità della nostra visita sono sempre le stesse: omaggio al lapidario dei dipendenti comunali deportati in Jugoslavia e mai più tornati, santa messa per i caduti, deposizione corone al Parco della Rimembranze e onoranze al Cimitero». Il «perché» di Morini riguarda il fatto che da tre anni a questa parte sono iniziate le contestazioni. «Voi che siete diventati partigiani con una semplice tessera pensate di essere più puri dei veri partigiani, quelli con il fucile, che hanno rischiato e dato la vita per il loro ideale? E ancora, per quale arcano mandato sareste voi a decidere che “questa cerimonia non sa’ da fare...? . Trovo tutto questo bailamme – sottolinea – una mera strumentalizzazione politica per trovare “qualcuno da odiare”. Non credo che i vostri padri ne sarebbero particolarmente fieri, giacché, quando c’erano e potevano, mai hanno sfruttato i combattenti, dell’una o dell’altra parte, per miseri giochi di partito». –
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