Ma il laminatoio a freddo è ancora in 257 container

Il Piano industriale finanziario di Siderurgica Triestina conferma un impegno di risorse complessivamente pari a 174 milioni di euro dei quali 20 l’anno scorso, 120 nel 2015 e 34 nel 2016. La spesa più ingente, ben 111 milioni 400mila euro, viene sostenuta per la riconversione industriale con la creazione del laminatoio a freddo che sarà quasi completamente portata a termine entro la fine del 2015.
Macchinari, attrezzature e componenti del laminatoio sono però ancora contenuti in 257 container sparsi sui piazzali in attesa del certificato di conformità urbanistica della Regione per poter alzare i tre nuovi capannoni. L’azienda ha previsto 7 milioni e 600mila euro per il risanamento dei capannoni dell'ex acciaieria e le rispettive attrezzature di cui 2 milioni e 700mila euro per il ripristino dei capannoni stessi (area di 27mila 500 metri quadrati), 2 milioni e 50mila euro per l'impiantistica (luce, anticendio, ecc.) e 2 milioni 850mila euro per i carriponte (8 gru da 40 tonnellate e una gru da 70). Altri 20 milioni e 200mila euro serviranno per i tre nuovi capannoni (37mila metri quadrati) e relativi impianti, di cui 13 milioni e 300mila euro per la loro costruzione, 4 milioni e 50mila euro per gli impianti e 2 milioni 850 mila euro per altre nove gru. Il Piano allega poi una tabella con voci spiccatamente tecniche: 33 milioni per il tandem mill, 10 per i forni a campana, 6 milioni e 400mila per lo skin pass, 50 milioni per la linea ricotture magnetiche, 5 milioni per lo slitter, un milione per strumentazione qualità e 6 milioni per la messa a punto produzione Vod. «Qui a Servola - spiega Landini - saranno rilaminati a freddo i coils, cioé i rotoli, prodotti a Cremona. In sostanza le lamiere di acciai speciali saranno rese ancora più sottili per trovare poi applicazioni nei settori dell’automotive e degli elettrodomestici. Nel 2016 contiamo di produrre 300mila tonnellate, a regime un milione. Entro quest’anno intendiamo coprire 90 nuove posizioni tra tecnici e operai, poi i numeri dei nuovi assunti potranno crescere di molto». Il Piano industriale prevede 230 addetti alle linee di produzione, 50 alla manutenzione e 60 alle funzioni di programmazione per un totale di 340.
«L’area avrà oltre 60mila metri quadrati - aveva spiegato lo stesso cavalier Arvedi - produrremo acciaio per motori elettrici e per trasformatori, ci rivolgeremo soprattutto al mercato dell’auto. Un prodotto di questo tipo si faceva a Terni, poi quando i tedeschi della Krupp acquistarono lo stabilimento umbro, trasferirono in Germania questa produzione che oggi qui non esiste più: saremo noi a riportarla in Italia grazie a Trieste».(s.m.)
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