Madonnina del mare “limitata” dal parroco lascia spiazzati i fedeli
La canzone simbolo dell’Isola non frequente come prima Centomo: «Si tratta solo di variare il repertorio mariano»

GRADO. Per i gradesi, ma lo è diventato anche per gli ospiti che amano partecipare alla liturgia domenicale in basilica, la “Madonnina del Mare” non è solo espressione di una tradizione insista nella vocazione canora e nella peculiare sensibilità nella comunità lagunare, assurta al primo posto tra le dieci grandi canzoni del XX secolo, decretata dagli abitanti in un referendum del 1999. Il canto mariano è anche il simbolo stesso di Grado, la “cifra” che distingue la devozione isolana e la semplicità sincera della sua gente, che con il mare e la Vergine ha un rapporto profondo. È una sorta di “Dna” della storia dei gradesi.
Forse per questo non sentirla più riecheggiare con la frequenza di sempre in Sant’Eufemia ha destato una certa sorpresa tra i fedeli.
A Grado, insomma, è sempre stato così, è anche lo slancio e l’essenza dell’accoglienza “graesana”. Certo è che qualcosa è cambiato da quando il parroco, monsignor Michele Centomo, ha assunto la guida pastorale della comunità. Lo hanno comunque notato i gradesi, nel loro cammino di fede. Particolari inconsueti, anche in ordine alle stesse modalità di conduzione della liturgia e dell’organizzazione “logistica” all’interno della basilica.
E se n’è accorto anche Gianpaolo d’Aietti, insegnante di Storia e Filosofia del Liceo classico Stellini di Udine, che non rinuncia alle vacanze estive sull’Isola, fin dall’infanzia. Alcune domeniche fa, ha raccontato, recandosi alla solita messa mattutina delle 8. 30 in Sant’Eufemia, non ha sentito intonare al termine della celebrazione il consueto canto mariano. Il docente ha voluto conoscere il motivo per cui la canzone dedicata alla Madonna dei pescatori venga ora proposta «solo raramente», come ha appreso da alcuni amici.
Il percorso di fede, ha osservato, è sempre individuale, e le persone semplici hanno bisogno di parole semplici, del cuore. I turisti, ha aggiunto, ascoltando la “Madonnina del Mare” possono condividere un’altra forma di attaccamento sincero alla Vergine per poche domeniche all’anno, e non sempre sono interessati a cammini mariani particolari.
I gradesi sono così, semplici anche nella loro visione dell’accoglienza, che significa innanzitutto condivisione.
A chiedere spiegazioni, il parroco monsignor Michele Centomo ha osservato: «Dispiace che qualcuno fomenti polemiche inutili».
Quindi il sacerdote ha spiegato: «Credo che vi sia un repertorio ampio di canti mariani e ritengo che sia piuttosto una questione di alternanza dei brani da eseguire durante la liturgia. Si tratta semplicemente di variare, anche al fine di valorizzare appieno la tradizione».
Monsignor Centomo quindi ha chiarito: «Il canto della Madonnina del Mare non è stato annullato, anche domenica è stato cantato in basilica». E ha aggiunto: «Posso assicurare peraltro che ad ogni celebrazione di riti funebri, il defunto viene affidato proprio al canto della “Madonnina del Mare”. Si tratta di una questione che non esiste, pertanto non c’è motivo di farne un problema».
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