Maltempo, notte di terrore nel camping

Drammatiche testimonianze dei turisti del “Belvedere Pineta”. Ancora chiusa la strada dopo la caduta di 43 alberi
Di Elena Placitelli
Aquileia 25 Settembre 2012. Danni per il maltempo a Belvedere. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi
Aquileia 25 Settembre 2012. Danni per il maltempo a Belvedere. Telefoto Copyright Petrussi Foto Press / Diego Petrussi

AQUIELIA. Chiusa a tempo indeterminato la provinciale di Belvedere che la tromba d’aria di lunedì sera ha trasformato in un cimitero di pini marittimi. Per tutta la giornata di ieri una squadra di operai della Provincia, coordinata da due ditte esterne, ha lavorato ininterrottamente nel tentativo di liberare quanto prima la carreggiata.

Ma di lavoro da fare ce n’è ancora tanto. Incalcolabili le ore che bisognerà impiegare per rimuovere, segandoli, tutti i 43 i pini che il vento ha divelto nel giro di pochi minuti. Da mattina a sera gli operai hanno lavorato per rimuovere dalla strada la distesa di alberi. Nel tratto che collega il campeggio Belvedere Pineta con la regionale 352, la provinciale si è trasformata in una barriera di pini che gli operai stanno segando dai lati esterni procedendo verso il centro. I tronchi sono talmente grossi che in mezza giornata non se ne riescono a segare più di quattro.

L’ordinanza della Provincia è stata emessa a partire da queste considerazioni e anche dall’allarme meteo, che permane con la possibilità di forti rovesci improvvisi ed altre raffiche di vento. Palazzo Belgrado ha così ordinato la chiusura della strada fino a quando i lavori non saranno ultimati.

Sul posto gli operai sperano di farcela entro questa sera, consapevoli che si tratta di un’ardua impresa. La chiusura della strada provoca disagi per gli ospiti del campeggio, che per raggiungere Aquileia, Fiumicello e Grado, devono allungare il percorso e percorrere la provinciale 91 e la strada che attraversa Boscat.

Ieri la situazione non era ancora tornata alla normalità, anche perché la corrente elettrica alimentava case e campeggio solo grazie a un generatore (che l’Enel ha installato lunedì notte dopo che gli alberi avevano spezzato la linea in due punti) e perché il telefono del villaggio turistico è ancora isolato.

E ieri nel campeggio di Belvedere non si parlava d’altro. L’ululato della tromba d’aria ha seminato terrore soprattutto in quanto hanno rivissuto il disastro del 2008, quando la furia del vento uccise padre e figlio in un campeggio di Grado.

«Sono stati minuti di terrore», racconta un militare in pensione, Pino Marucci di Udine, che si è chiuso nella tenda con la moglie: «Per un quarto d’ora il vento ha ululato, come un tifone. Abbiamo sentito tre, quattro raffiche diverse accompagnate da rumori infernali». Vicino a loro anche i coniugi Teresa e Luciano Chioda di Trieste, che a quell’ora (erano le 19.45 circa) avevano appena finito di cenare: «Abbiamo sentito un vento più forte del solito, quasi innaturale, e davanti agli occhi ci sono rivenute in mente le scene che avevamo visto nel 2008. È andata via la luce. La mattina abbiamo saputo della strada e che fortunatamente non era successo niente di grave».

Ad aver paura anche la signora Maria, che ora non riesce a dormire per il rumore del generatore che le è stato sistemato vicino alla tenda: «Quattro anni fa fu il terremoto degli alberi. L’altro ieri ho avuto paura, ma mi sono resa conto che la situazione non poteva essere grave come nel 2008». Le fortiraffiche di vento non hanno invece preoccupato eccessivamente Mariano Testa di Romans d’Isonzo, né il gestore della pizzeria interna al campeggio, Claudio Molante: «È stato comunque un bene – aggiunge quest’ultimo – che sia successo a fine stagione». La proprietaria del campeggio, Lucia Visentin, ha fatto sapere che, vuoi per il maltempo, vuoi per la fine della stagione, ieri mattina il grosso degli ospiti (erano 150) se n’era andato. «Lunedì eravamo a casa e ci siamo accorti dei danni solo perché era andata via la luce e siamo usciti. A quel punto mi sono fatta dare un’auto (la mia era bloccata da un pino caduto) e mi sono precipitata al campeggio». Si contano 150mila euro di danni.

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