Manager sanitari “in fuga” dal Veneto

Big da Padova e Verona tra gli iscritti al concorso per direttori generali in Friuli Venezia Giulia. A far gola gli stipendi più alti

TRIESTE. Sono arrivati da Veneto, Lombardia, Emilia Romagna e Marche. Direttori generali, sanitari, amministrativi. Concorrenti nella corsa al rinnovo dei vertici della sanità regionale. Uno di loro, dicono i candidati che lunedì mattina hanno partecipato al test di selezione a Udine, è un “top-player”, il miglior dg del servizio sanitario veneto, il numero uno dell’Azienda ospedaliera di Padova Claudio Dario. Il Corriere del Veneto, senza dimenticare che arriva da là anche il direttore centrale della sanità Fvg Adriano Marcolongo, informa della presenza al test della quaterna padovana: con Dario c’erano anche il direttore sanitario Gianluigi Scannapieco, il direttore amministrativo Eugenio Possamai e il direttore di dipartimento Daniele Donato. Ma dalla stessa regione sono arrivati anche il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Verona Pier Paolo Benetollo, il dg dell’Usl 13 di Mirano Gino Gumirato, il dirigente dell’Usl 9 di Treviso Giancarlo Bizzarri, il dirigente amministrativo dell’Usl 16 di Padova Arianna Casotto e Giovanni Pilati, che è oggi commissario dell’Ass 5 di Pordenone ma risulta in aspettativa proprio a Padova.

Dario, stando ai commenti dell’ambiente sanitario Fvg, è il più titolato. Professionista di Conegliano, classe 1957, due specializzazioni mediche, è stato direttore sanitario delle territoriali di Padova, Pieve di Soligo e Treviso, prima di diventare, nel gennaio 2013, dg dell’ospedale di Padova. Possibile che voglia abbandonare quel posto? Difficile. Più probabilmente, lui come gli altri, punta a inserirsi in altri elenchi regionali nel caso in cui, al cambio dell’amministrazione (il Veneto va al voto regionale il prossimo anno), le cose non funzionino più come prima.

La componente economica, secondo alcuni, potrebbe essere un’ulteriore motivazione. Il governatore Luca Zaia ha ridotto l’indennità da 155.500 euro a 123.608 euro per quel che riguarda i dg e da 123mila a 109mila per i direttori sanitari, con annessa cancellazione del premio di produzione. Anche in Friuli Venezia Giulia - si tratta sempre di importi lordi - i dg della sanità sono passati dai 150mila euro dei primi anni 2000 ai 134.795 euro di oggi, con un dimezzamento della quota «obiettivi» (dal 20% al 10% del trattamento base), ma la differenza, che pure c’è, fanno notare i candidati Fvg, verrebbe a ridursi visti i costi di trasferta per chi abita fuori regione.

«La partecipazione alla selezione di lunedì non è motivata certo da questioni di stipendio - osserva anche l’assessore Maria Sandra Telesca -, tenendo anche conto del fatto che gli importi sono stati ridotti non di poco pure da noi. I manager in carriera fanno tendenzialmente domanda quando si aprono opportunità di questo tipo. Accade anche nel resto d’Italia, non ci siamo sorpresi nel vedere arrivare curriculum da altre regioni». Ci si tiene le porte aperte per quanto il ruolo di dg di un ente sanitario non sembri più essere l’eldorado di un tempo. Gli addetti ai lavori evidenziano che, per i posti di vertice, nella sanità privata si viaggia a cifre decisamente superiori, attorno ai 200mila euro. E che, pure nel pubblico, un direttore di dipartimento guadagna mediamente tra i 140mila e i 150mila euro, più di un dg. Con l’aggiunta di poter esercitare anche la libera professione.

Fatto sta che gli “stranieri”, almeno sulla carta possono togliere qualche posto ai candidati regionali. Quelli che la riforma ha rimesso in circolo fissando la scadenza delle nomine a fine anno. Al test di lunedì si sono visti tra gli altri i triestini Nicola Delli Quadri, dg dell’Ass 1 Triestina, Francesco Cobello, dg degli Ospedali Riuniti e Mauro Melato, dg del Burlo. Così come Gianni Cortiulia, dg dell’Ass 2 Isontina, Luca Lattuada, facente funzioni dell’Ass 3 dopo le dimissioni di Beppino Colle, Mauro Delendi, dg dell’ospedale di Udine, Fabio Samani, dg dell’Ass 6 Friuli Occidentale, Paolo Bordon, dg del Santa Maria degli Angeli di Pordenone, e il commissario dell’Ass 5 Pilati.

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