Mancano le rastrelliere I ciclisti esasperati ricorrono a pali e cartelli

Biciclette ancorate a pali della luce, legate ai corrimano delle scale, pubbliche e private, o “lucchettate” attorno a cancelli e cartelli stradali. Anche i ciclisti faticano sempre più a trovare stalli regolari e in questo caso un parcheggio indisciplinato può causare la rimozione della due ruote. E una multa. Il nuovo Regolamento di polizia urbana vieta «l’abbandono di velocipedi sulla pubblica via», prevede una sanzione da 100 euro e dà la possibilità agli agenti di togliere il mezzo dalla strada. È già capitato a parecchi triestini, che anche sui social hanno sfogato la loro rabbia più volte, dovuta anche al fatto di non poter trovare un punto adeguato per i cicli.

«In piazza Libertà sono stati tolti per lasciare spazio al cantiere - ricorda Federico Zadnich, di FIAB - ma si tratta più in generale penuria cronica di posti, segnalata ormai da anni. Al momento ce ne sono solo 230, concentrati nel centro. E sono sempre pieni».

E sì che a detta della locale Federazione italiana ambiente e bicicletta sempre più persone scelgono di pedalare, per recarsi al lavoro e per altri spostamenti. Ai tanti mezzi in circolazione, in costante aumento, non corrispondono punti adeguati per sostare e le persone si arrangiano come possibile.

«Togliendo un posto per un’automobile - sottolinea Zadnich - se ne ricavano otto per le bici. Andrebbero messi stalli davanti a negozi, uffici, supermercati, alberghi e a grandi attrattori economici. Uno studio mostra come un parcheggio per bici collocato davanti a un esercizio commerciale aumenti il numero di clienti. Pensiamoci anche a Trieste, perché qualcosa andrebbe cambiato al più presto». —

M.B.

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