Mancata stabilizzazione: a Trieste la protesta per i precari della sanità
Il 31 dicembre scadono i contratti per circa 70 operatori e medici a tempo determinato: ma a pochi giorni dalla fine dell’anno non è ancora certa la stabilizzazione degli interinali

TRIESTE In piazza Oberdan svettano le bandiere rosse e azzurre delle sigle. Fials, Cgil e Cisl chiamano lo stato di agitazione tra i sanitari. I sindacati denunciano la mancata stabilizzazione dei contratti a tempo determinato del personale Asugi a fronte di una carenza cronica di organico: circa 250 le figure che mancano tra infermieri, medici e oss.
Nella manovra del personale diramata dall’Azienda sanitaria per il 2024 non c’è traccia di assunzioni. Il 31 dicembre scadono i contratti per circa 70 operatori e medici a tempo determinato: ma a pochi giorni dalla fine dell’anno non è ancora certa la stabilizzazione degli interinali.
Il picchetto chiamato stamani alle 10 in piazza Oberdan è durato due ore. L’ingresso al palazzo della Regione è bloccato dagli striscioni delle rappresentanze. «Stabilizzateci», «Meno parole, più fatti» e «Difendiamo la sanità pubblica», i principali slogan scanditi dai circa 50 i sanitari in presidio.
Alle bandiere dei sindacati si affiancano i timori dei comitati cittadini, in difesa della sanità pubblica e contro la chiusura dei consultori familiari di via Sai e via San Marco. Una delegazione è stata ricevuta dai consiglieri di opposizione Francesco Russo (Pd), Furio Honsell (Open Sinistra), Simona Liguori (Patto per l’autonomia) e Rosaria Capozzi (M5S), che dichiara al termine dell’incontro: «Quello che è emerso oggi dai lavoratori di Asugi per la difesa della sanità pubblica, è una situazione confusionaria dove manca una azione coesa tra i vari distretti e dove nonostante i numerosi innesti anche in questa finanziaria non si danno risposte agli operatori che continuano a lavorare sotto stress.
Manca una sanità coordinata territoriale e per questo invitiamo l’assessore Riccardi a intervenire perché il fondamentale servizio di assistenza pediatrica non può essere reso nelle condizione di sotto organico rappresentate. Appare evidente che la via intrapresa stia svilendo la sanità pubblica rendendo poco attrattivo lavorarci al suo interno e si continua a spingere verso verso il modello privato convenzionato a beneficio di pochi».
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