Mangiarotti verso la scelta di un partner strategico

Il futuro della Mangiarotti si deciderà nei prossimi dieci giorni con la scelta del partner strategico, quello che apporterà una notevole quantità di denaro fresco, di cui l’azienda ha urgente bisogno per porre fine alla crisi di liquidità in cui si dibatte da molto tempo.
Il consiglio di amministrazione, riunitosi ieri nello stabilimento di via Timavo per valutare le offerte giunte dal colosso statunitense Westinghouse e dal gruppo russo Igg (Industrial Group Generation), ha infatti deciso di non chiudere la seduta e contestualmente di chiedere ai due proponenti delucidazioni e precisazioni sulle rispettive offerte. Chiarimenti che appunto sono attesi nel giro di dieci giorni.
La seconda parte della seduta del consiglio di amministrazione si svolgerà dunque prima della fine del mese, una volta che saranno arrivate le documentazioni richieste. E in quella sede verrà fatta la scelta definitiva, con l’unico obiettivo di dare all’azienda un sostegno solido e duraturo.
L’apporto di denaro, che dovrebbe arrivare una volta siglato l’accordo per l’ingresso del nuovo socio, non è noto, ma sembra che entrambe le offerte puntino a superare il 50 per cento del capitale aziendale. Offerte che riconoscono il valore dell’azienda e il suo posizionamento leader sul mercato della componentistica per centrali nucleari e impianti petrolchimici, come pure le risorse umane di cui dispone, sia a livello progettuale sia costruttivo.
La lunga crisi di liquidità della Mangiarotti - che ha circa 450 dipendenti fra Monfalcone, Pannellia (Udine), San Giorgio di Nogaro e Milano - è dunque giunta a una svolta, che pare proprio quella decisiva. Da troppo tempo l’azienda si trova infatti in una situazione paradossale, con commesse fino al 2017 (di cui una buona parte proprio per centrali nucleari Westinghouse in costruzione negli Usa), ma con la contemporanea carenza di denaro per poterle onorare, cominciando dall’acquisto di semilavorati e materie prime. Denaro che dovrebbe giungere ora a breve con l’ingresso del nuovo socio che verrà scelto entro dieci giorni.
La decisione che sarà presa dal consiglio di amministrazione seguirà di qualche giorno un altro momento importante per la vita della Mangiarotti. Per mercoledì prossimo, a Udine, su richiesta del segretario regionale di Fim-Cisl Sergio Drescig, è fissato infatti un incontro in cui l’azienda, presenti Friulia (che detiene il 30% della società) e il vicepresidente della Regione Bolzonello, illustrerà il piano industriale.
Un incontro di rilievo anche sul piano occupazionale, considerato che Fim-Cisl si è detta disposta a discutere di ammortizzatori sociali (già individuati nei contratti di solidarietà) solo dopo questa riunione, in cui il piano industriale sarà, per così dire, certificato dalla Regione e da Friulia.
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