“Manolunga” in pizzeria, chiamati altri testi
Doveva essere il giorno della sentenza, è stato invece quello in cui il Tribunale ha deciso di cercare di vederci, se possibile, ancora più chiaro, chiamando a testimoniare nella prossima udienza, già calendarizzata per il 6 febbraio, a partire da mezzogiorno, il padre e il fidanzato della grande accusatrice dell’imputato.
Si è rivelata dunque interlocutoria - e tutto sommato a sorpresa - l’udienza di ieri mattina del processo per presunte violenza e molestie sessuali a carico di Enrico Speziali, 52 anni, già gestore della Pizzeria 2002 di via Settefontane.
Proprio in quel locale - come sostiene il pm Massimo De Bortoli, che nella precedente udienza aveva chiesto per lui quattro anni e otto mesi più novemila euro di multa - Speziali avrebbe architettato degli pseudo-colloqui di lavoro con aspiranti cameriere, senza altro personale attorno, tentanto di allungare le mani e proponendo loro di svestirsi e farsi fotografare col telefonino a seni nudi. Nel processo in corso gli episodi contestati sono un paio, e risalgono a circa tre anni fa. Sono quelli raccontati da altrettante ragazze. Una delle due, allora 19enne, lo denunciò. Da lì partì il fascicolo del pm De Bortoli. E lì potrebbe chiudersi, dato che ieri, come si diceva, il collegio del Tribunale penale presieduto da Filippo Gulotta, e composto dagli altri due giudici Massimo Tomassini e Paolo Vascotto, ha disposto, «ritenuta la necessità ai fini della decisione», «l’esame in qualità di testi» di altre due persone: il padre e il fidanzato della giovane che aveva denunciato Speziali.
Il collegio, invece, ha ritenuto «non rilevante» - dopo una lunga camera di consiglio al termine della quale ha optato per l’audizione di quei due testimoni - l’eventualità di allegare agli atti un nuovo avviso di conclusione di ulteriori indagini firmato sempre dal pm De Bortoli a carico dell’imputato per un analogo presunto episodio di tentata violenza, successivo a ciò che gli viene contestato in tale processo, risalente a un paio d’anni fa, e riferito da un’altra ragazza. Un tanto, aveva spiegato ieri lo stesso De Bortoli prima che i tre giudici si ritirassero in camera di consiglio, per replicare all’arringa del difensore dell’imputato, l’avvocato Gianfranco Grisonich, il quale nel richiedere nell’udienza precedente l’assoluzione del suo assistito aveva osservato come nessuno dei testimoni chiamati finora, escluse le parti offese, avesse confermato i fatti contestati, e come Speziali, quattro anni fa, avesse già patteggiato per un’analoga accusa: sarebbe stato poco “saggio” da parte sua, aveva lasciato intendere sempre il difensore, comportarsi in una certa maniera, la stessa costatagli già un “passaggio” in sede penale, a posteriori.(pi.ra.)
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