Marchesan attacca: «Usata da Raugna la morte di Willy Faccia il sindaco»
GRADO
«Il sindaco ha sbagliato e continua a sbagliare!». L’attacco al primo cittadino arriva dal consigliere comunale Sebastiano Marchesan, a suo tempo alleato di maggioranza, uno dei firmatari della mozione di censura nei confronti di Dario Raugna.
Marchesan va oltre il caso Bonaldo, l’ex consigliere comunale ritenutosi offeso dal sindaco sui social netowork, stigmatizzando l’uso delle immagini da parte di Raugna. «Spiacevole è la strumentalizzazione, apparsa sul profilo ufficiale del sindaco, inerente l’uccisione del povero Willy Monteiro Duarte, massacrato di botte da bestie umane», dice Marchesan che ricorda altri post «dai toni provocatori e offensivi» pubblicati dal primo cittadino «che può indubbiamente avere tutte le motivazioni che vuole ma il suo ruolo istituzionale impone ben altre modalità e comportamenti che litigare e offendere cittadini e rappresentanti istituzionali tramite Facebook. Farebbe bene a dedicare più attenzione agli innumerevoli problemi del paese».
Nel condannare il razzismo e quanti lo fomentano, Marchesan chiede di gestire seriamente il complesso fenomeno dell’immigrazione irregolare. E in questo la diatriba con Renato Bonaldo - che aveva preso le parti di Giuliano Felluga, l’ex coordinatore della Protezione civile dimessosi dopo i pesanti giudizi espressi sugli immigrati, in merito alla rivolta degli immigrati presso il centro di Gradisca - viene giudicata da Marchesan un metodo sbagliato da parte del primo cittadino do Grado: «Ha insultato pubblicamente, sui social – dice Marchesan – un cittadino di Grado ex consigliere comunale. Un’aggressione verbale a Bonaldo, che aveva espresso parole criticabili, ma attribuire alle stesse una strategia comunicativa per fomentare il razzismo, è stato semplicemente ridicolo e vergognoso».
Marchesan prende le parti di Bonadlo: «Contestava le modalità vergognose e condannabili, utilizzate da Felluga ma rimarcava la sostanza dei problemi derivati dall’immigrazione irregolare e dall’atteggiamento intemperante di molti, sfociato con l’incendio del centro di Gradisca». E per questo il consigliere comunali di opposizione ricorda il ruolo istituzionale del sindaco che «impone ben altri comportamenti, volti a chiarire al meglio la vicenda e stemperare gli animi, non fomentare lo scontro e avvalersi del suo ruolo per offendere brutalmente un suo concittadino, anche se avversario politico». —
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