Maria Teresa incontra James Joyce

Imperatrice e scrittore citati come esempi di chi ha fatto grande la città

Attenti a quei due: Maria Teresa D’Asburgo e James Joyce. L’amministrazione comunale cita la strana coppia a titolo di esempio per il programma di iniziative estive «volte a celebrare le figure che hanno contraddistinto e caratterizzato la storia e la vita della nostra città». L’imperatrice d’Austria mai incoronata che ha dato il nome al Borgo Teresiano e lo scrittore irlandese che a Trieste si è mangiato il fegato tra bordelli e osterie.

La sovrana non è mai stata a Trieste nonostante abbia contribuito da Vienna a farla diventare una vera città dal borgo di pescatori che era. Quest’anno cade il tricentenario della nascita Maria Teresa (il 13 maggio 1717). E qualcuno, infatti, sta pensando di intitolarle il Canal Grande (quello di Ponterosso) e di erigere un monumento a suo nome. A Trieste, al di là di una targa privata, non c’è nulla a ricordare Maria Teresa d’Austria. Il Molo Teresiano, dove c’è la Lanterna e il Pedocin (e dove vorrebbero ficcare il Parco del Mare), si chiama Fratelli Bandiera. James Joyce, invece, può vantare una statua di Spagnoli sul Ponterosso, il Passaggio Joyce detto Ponte curto sul Canal Grande (proprio all’interno del Borgo Teresiano dove, in via San Nicolò c’era la Berlitz School), una scala che collega via Tiepolo a via Bramante vicino alla casa dove ha scritto i primi capitoli dell’Ulisse. E pure un museo porta il suo nome al fianco di quello di Italo Svevo. E il 16 giugno di ogni anno si tiene il Bloomday. Una disparità toponomastica evidente: ci vorrebbe un monumento con la statua di Maria Teresa in piazza Ponterosso che guarda dall’alto lo scrittore irlandese che ricorda: «E Trieste, ah Trieste, mi ci sono mangiato il fegato». (fa.do.)

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