Marina San Giusto, si completa la darsena

Due pontoni e un rimorchiatore operano da qualche giorno, e fino al 22 febbraio, nello spazio acqueo davanti al Marina San Giusto. «Si tratta - spiega il presidente del porto turistico Italo Mariani - della fase finale dei lavori per l’ampliamento del bacino e della darsena in cui saranno ospitato i megayacht. Una parte dei lavori - aggiunge - sarà definita entro settembre, poi il tutto sarà verrà ultimato appunto entro febbraio, quando il marina sarà perfettamente attrezzato».
I lavori, iniziati lo scorso anno, costeranno complessivamente 4milioni di euro. «Parte di questo denaro è stata raccolta all’interno del club, mentre il resto è stato ottenuto attraverso mutui regionali», precisa ancora Mariani.
Le nuove opere marittime sono state affidate all’Imprefond srl. In particolare la società triestina realizzerà una barriera frangiflutti rimovibile. Un’opera, questa, che servirà appunto a ultimare il “nuovo” Marina San Giusto per renderlo adatto a ospitare le barche da sogno che sempre di frequente fanno scalo in città. «Stiamo attuando e portando a conclusione - osserva Mariani - il progetto che era stato avviato nel febbraio 2010. Le ricadute per Trieste derivanti dal turismo nautico si stanno infatti dimostrando assolutamente positive».
Nelle ultime settimane sono infatti nmersoi i megayacht che hanno fatto tappa sulle Rive. Lo scorso 27 luglio era arrivato “Andrea”, scafo costruito nei cantieri Delta Marine di Seattle, che si è fermato in città fino al 7 agosto. Successivamente ha ormeggiato nello specchio acqueo adiacente al Molo Pescheria il “Musashi”: un megayacht da 88 metri progettato e realizzato dal gruppo olandese Feadship, di proprietà di Larry Ellison, il miliardario fondatore di Oracle corporation, uno dei big mondiali dell’informatica.
Qualche giorno fa alla Scala reale davanti a piazza dell’Unità ha poi ormeggiato il “Bisquit”, yacht da 30 metri spinto da due motori Caterpillar da 1.850 cavalli ciascuno. Questo scafo, realizzato dai cantieri Filippetti di Mondolfo, si distingue per l’arredamento, con mix di legni scuri, pelle chiara e particolari in acciaio.
Al molo Quarto, vicino all’Ursus, da sabato scorso è ormeggiato un altro gigante del lusso per mare, lo Skat, lungo 71 metri. Il proprietario è Charles Simonyi, già big manager della Microsoft, noto per essere stato nel 2007 il quinto turista spaziale sulla Soyuz Tma-10. Symoni predilige epr i suoi yacht lo stile militare. Lo Skat, che batte bandiera delle isole Cayman, è stato infatti varato nel 2002 dai cantieri Lürssen di Brema, specializzati nella costruzione di navi militari. Dipinto in grigio “militare”, questo megayacht è spinto da due motori Mtu da 2.700 cavalli che permettono di raggiungere i 17 nodi.
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