Massacro nella villetta Coppia uccisa per rapina

LIGNANO SABBIADORO. Massacrati nella loro villetta in via Annia, a Lignano Sabbiadoro, a scopo di rapina. Paolo Burgato, 67 anni, titolare di un negozio di casalinghi-ferramenta in via Udine, nella località balneare, e la moglie Rosetta Sostero, 65, noti commercianti lignanesi, non sono stati solo sgozzati: i loro assassini hanno inferto più coltellate, diffuse, tanto da provocare un’imponente emorragia. I due corpi, uno a fianco dell’altro in un piccolo scantinato-lavanderia vicino alla taverna sottostante, sono stati rinvenuti ieri mattina dal figlio Michele, 40enne, titolare di un negozio di articoli Swarovski da regalo, di fronte all’attività dei genitori. L’uomo, non vedendoli arrivare al lavoro, ha raggiunto la villetta trovando il padre e la madre in un lago di sangue. Attorno al collo della donna è stato anche rinvenuto un cordino che però, da un primo esame, non sarebbe legato al decesso.
Quella che s’è consumata nella notte tra sabato e ieri in via Annia è stata una mattanza. Un duplice omicidio di particolare efferatezza, tanto da far osservare al procuratore capo di Udine, Antonio Biancardi: «È una scena raccapricciante». Il pubblico ministero, Claudia Danelon, ha dichiarato: «Non escludiamo nulla, finchè non sono stati raccolti tutti gli elementi e i medici legali non hanno concluso il loro lavoro. Certo è che è una bruttissima scena». I medici legali, ben due chiamati dalla Procura, Fulvio Costantinides di Trieste e Antonello Cirvelli, di Portogruaro, hanno spiegato: «Le coltellate inferte ai due coniugi sono numerose. Praticamente sono stati massacrati». Difficile stabilire l’ora del decesso considerata la notevole emorragia e l’effetto delle alte temperature di questi giorni. Comunque sia, tutto è scaturito tra la tarda serata di sabato e il primo mattino di ieri.
Mai Lignano ha vissuto un evento così agghiacciante, che ha ferocemente distrutto una delle famiglie storiche e stimate che, come ha affermato il sindaco Luca Fanotto, hanno «costruito questa città». Un evento che richiama al 21 agosto del 2007, al massacro dei coniugi Pellicciardi, a Gorgo al Monticano.
La macabra scoperta è avvenuta poco dopo le 9 del mattino. Michele, giunto nel suo negozio di via Udine, è stato avvicinato da un amico che, preoccupato nel non aver visto arrivare Paolo e Rosetta al lavoro, solitamente sempre ligi e puntuali, gli ha spiegato: «Non ho visto la bicicletta, dev’essere accaduto qualcosa a tuo padre». Michele ha tentato di mettersi in contatto con i genitori telefonando alla loro abitazione, ma senza ottenere risposta. A quel punto, è rientrato nel suo appartamento, situato nei pressi della villetta dei genitori, ha raccolto le chiavi e s’è diretto nella “casa degli orrori”. La scena che gli s’è parata davanti agli occhi è stata straziante.
Il fatto si è consumato presumibilmente in tarda nottata. I coniugi, sabato sera, avevano chiuso il negozio verso le 23.30. Dopo le ordinarie pulizie, avevano deciso di cenare in un locale vicino, per fare quindi rientro a casa in bicicletta verso le 2 di notte. E qui, ad attenderli, un destino oltremodo crudele. E se il movente, come appare ormai l’ipotesi più accreditata, è stata la rapina, c’è da pensare che la coppia possa essere stata “tenuta d’occhio”. Era, del resto, questo il ragionamento che prendeva corpo ieri tra i numerosi lignanesi, tra cui famigliari e parenti, affluiti in via Annia. Opera di balordi, drogati, o forse una vera e propria organizzazione? Sul movente e sulle modalità dell’evento gli inquirenti, i carabinieri di Lignano, supportati dalla Compagnia di Latisana e dal Comando provinciale, ieri non si sono sbilanciati, limitandosi a confermare il duplice omicidio. Che la coppia sia stata vittima di un’allucinante trappola a scopo di rapina ne è convinto il fratello di Paolo Burgato, Giuseppe, 83 anni.
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