Massaggi “proibiti”, clienti interrogati

Gli investigatori della Squadra mobile della questura proseguono negli interrogatori dei clienti del centro “New Moon”, posto sotto sequestro mercoledì pomeriggio dopo un blitz degli agenti. La polizia, nell’ambito dell’indagine coordinata dal pm Federico Frezza, ha scoperto come all’interno del locale di via Rismondo 11 fossero fornite - oltre a normali massaggi - anche prestazioni sessuali a pagamento.
Il titolare del centro, un cittadino cinese di 40 anni - J.Z. le sue iniziali -, è stato convocato e fotosegnalato in questura. Per lui è scattata la denuncia per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Ascoltate in qualità di testimoni anche le quattro “massaggiatrici”, tutte di nazionalità cinese e in possesso di regolare permesso di soggiorno, che operavano negli spazi di “New Moon”: per il momento solo da una di loro è arrivata una mezza ammissione in merito all’attività illecita. Per il resto, hanno negato di aver mai fornito performance “a luci rosse” alla clientela. Ma gli stessi clienti, ascoltati a loro volta in qualità di testimoni dagli inquirenti, hanno invece riferito una versione ben diversa dei fatti, confermando come “New Moon” fosse in realtà un centro del sesso a pagamento.
Nel corso dell’intervento della Mobile dell’altro giorno, coordinato sul posto dal vicedirigente Leonardo Boido, gli agenti hanno trovato nel locale anche una brandina e un materasso, segno questo che probabilmente una delle ragazze vi dormiva dentro la notte. Per le altre, pare che il titolare avesse messo a disposizione un appartamento. Le donne erano giunte a Trieste da 15-20 giorni e presumibilmente non vi sarebbero rimaste più di un mese. La questura ha infatti confermato come nell’ambito di questa attività illecita, diffusa ormai in tutta Italia ma senza il connotato della criminalità organizzata, vi sia un sistema di rapido avvicendamento fra le “massaggiatrici”, che contattano direttamente i gestori dei singoli centri una volta letti gli annunci sui giornali cinesi che circolano anche lungo la Penisola all’interno della comunità.
L’attenzione sul problema resta alta a Trieste, dove la polizia proseguirà nella propria azione di controllo, confidando pure nella collaborazione dei cittadini. Proprio in base ad alcune segnalazioni di residenti nella zona, allarmati dal continuo viavai di clienti da mattina sino a tarda sera, infatti, è stata avviata l’indagine sul centro di via Rismondo.
Le ragazze, originarie della zona dello Zhejiang nella Cina orientale, operavano spesso contemporaneamente dentro “New Moon”: a rotazione tre si dividevano nei differenti stanzini mentre una restava all’ingresso, ad accogliere la clientela. (m.u.)
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