Mastelloni saluta, incognita sul successore

Quella odierna, 21 aprile 2020, è una data doppiamente importante per Carlo Mastelloni. Oggi compie 70 anni e conclude la sua carriera di magistrato, durata più di quarant’anni: sarà l’ultimo giorno di lavoro per il procuratore di Trieste che da domani sarà ufficialmente in pensione avendo raggiunto l’età massima per un magistrato. Non sarà, almeno all’inizio, un distacco totale dal suo mondo: svolgerà infatti l’attività di consulente della Commissione parlamentare antimafia. Resta l’incognita sul successore: la nomina ufficiale del nuovo procuratore non arriverà prima di settembre, mentre a breve si saprà chi ricoprirà l’incarico di facente funzioni per i prossimi mesi.
Il curriculum: esponente di una famiglia napoletana di magistrati, è stato per anni giudice istruttore e poi procuratore aggiunto a Venezia, periodo in cui ha indagato sulla struttura segreta Gladio e sul presunto sabotaggio dell’aereo del Sid Argo 16 che consentì anche di scoprire gli accordi segreti con l’Olp (il “lodo Moro”).
Ha seguito i rapporti internazionali delle Brigate Rosse e contribuito all’inchiesta su piazza Fontana. Durante la permanenza a Trieste, anche come procuratore distrettuale antimafia, dal 2014 ha avviato indagini sulla presunta penetrazione dei clan di Camorra e ’ndrangheta nel territorio giuliano e nel litorale, da Grado a Bibione. Il numero di indagati per associazione mafiosa è raddoppiato nell’arco degli ultimi anni. Si è passati dalle 22 iscrizioni nel registro degli indagati del 2015 alle 50 del 2016. La tendenza si è consolidata nel 2017, con 48 iscrizioni, e nel 2018 con 40 indagati. Un’opera continuata anche nel 2019 e nel 2020, che potrebbe contribuire a delineare una prima “mappa” della diffusione della criminalità organizzata in Friuli Venezia Giulia, caratterizzata dalla asserita presenza di famiglie riconducibili alla criminalità campana. Più di recente sarebbero emerse presenze di matrice calabrese.
In questi ultimi giorni di attività Mastelloni ha voluto richiamare l’attenzione sul rischio di un ulteriore rafforzamento della criminalità organizzata favorito dall’impatto del coronavirus su economia e occupazione. «La disoccupazione sarà paurosamente aumentata e mancherà denaro liquido – ha sottolineato –. Sia i poveri che gli imprenditori, piccoli e grandi, avranno bisogno di denaro: la criminalità organizzata sarà come l’acqua nel deserto cui abbeverarsi, una banca clandestina». Per questo secondo il magistrato è essenziale «correre ai ripari allertando i reparti investigativi, incrementandone la composizione numerica, e vigilando sugli istituti bancari».
Mastelloni ha legato il suo nome ad alcune inchieste cittadine, come quella che ha portato alla liquidazione delle Coop operaie, quelle - tutt’ora aperte - su Depositi Costieri e sul rischio delle infiltrazioni mafiose in porto. In piena emergenza coronavirus l’attenzione si è concentrata sul rischio speculazioni e sulla gestione dell’epidemia nelle case di riposo.
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