Mattinata dedicata alla Confucius classroom

Questa mattinata al polo Dante Alighieri, nell’aula magna Slataper, sarà in parte dedicata alla performance in lingua e cultura cinese degli studenti della Confucius Classroom. Una presentazione “in...

Questa mattinata al polo Dante Alighieri, nell’aula magna Slataper, sarà in parte dedicata alla performance in lingua e cultura cinese degli studenti della Confucius Classroom. Una presentazione “in piccolo”, che sarà seguita a fine settembre da uno spettacolo con il coinvolgimento di tutte le scuole e gli studenti interessati. Lei Ting, la docente inviata ad insegnare la lingua da Hanban (Pechino) e la dirigente Vilma Candolini, che ha fortemente creduto nella prosecuzione dello studio della lingua, sono molto soddisfatte. Lei Ting, che si ormai esprime discretamente in lingua italiana e tra pochissimi giorni rientrerà a Pechino, ma con nuovi progetti per la Confucius Classroom: «Sono felice che alcuni studenti abbiano raggiunto un buon livello di conoscenza della lingua. Va approfondito l’aspetto culturale, di cui daremo alcuni esempi nel nostro saggio finale». Gli studenti esporranno la loro esperienza in Cina e nella Confucius Class. «Presenterò alcune foto (ne abbiamo scattate oltre 200) e un video sullo scambio con Pechino», aggiunge Riccardo Duzzi, della III Scientifico. «Ho sfruttato tutto il mio cinese (poco, avendo iniziato il corso con molto ritardo) per comunicare con i compagni e i docenti cinesi, nel viaggio a Pechino. Mi ha colpito il sistema scolastico molto diverso, la scuola aperta tutto il giorno». «Cordialissimi e ospitali», definisce così i Cinesi Luca Ajdic Bosnic. «Al mio fratello cinese di Pechino ho insegnato l’italiano: lui a me il cinese. Comunicavamo ogni giorno meglio. Mi ha colpito l’architettura a Pechino, un’esplosione di modernità». Entusiasta la giovanissima Monica Crassini, assieme a Paolo Gonelli, che suonerà con un compagno una musica tradizionale cinese (butterfly lover) e Mariangela Ginaldi, che parlerà il suo ottimo cinese e canterà un canzone tradizionale su un cibo tipico di Pechino, il Tong hu lu. «Fantastico! In Cina ci sono stato due volte - osserva Davide Picciotto, studente molto competente e un vero appassionato della lingua -. Mi ha colpito il rigore dei docenti e la determinazione degli studenti». Osserva la dirigente Candolini: «Sarà essenziale rafforzare il rapporto di rete, la sensibilizzazione dei ragazzi e delle famiglie»..

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