Medea riscopre la storica chiesetta del Colle Il “trasloco” delle comunioni cattura i turisti

La parrocchia ha scelto di portare gli otto bambini nella suggestiva cornice del parco fra scalinate, boschi e campane 
Marco Silvestri
Bumbaca Gorizia 13_06_2021 © Foto Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia 13_06_2021 © Foto Pierluigi Bumbaca

LA STORIA

MEDEA

Un ritorno sul Colle di Medea come non accadeva da anni. Le suggestive scale in mezzo al bosco per arrivare alla chiesetta, le campane che risuonano e una prima comunione molto speciale per otto fra bambini e bambine della parrocchia di Santa Maria Assunta di Medea. Dopo molti anni, coem detto, la celebrazione di questo importante rito religioso si è svolto non nella chiesa parrocchiale del borgo ma nella splendida cornice della di Sant’Antonio sul Parco del Colle. Una festa nella festa perché proprio ieri Medea ha celebrato Sant’Antonio da Padova, il santo ricordato dalla chiesa cattolica il 13 giugno, e che il paese venera come Santo Patrono insieme a Maria Assunta.

La giornata è stata vissuta in un clima di grande partecipazione che ha coinvolto genitori, parenti e amici seppure senza abbracci, senza strette di mano, ma con la mascherina e il dovuto distanziamento. Il suono delle campane, la sacralità dell’antico luogo di culto, la salita dei fedeli dalla scalinata verso la chiesetta, la messa celebrata nella pineta sono stati i momenti più suggestivi di una cerimonia che si è svolta in un clima sereno e che ha rappresentato anche il rientro alla normalità, dopo tante settimane difficili dovute all’emergenza sanitaria.

Ecco che i bambini della prima comunione, tutti vestiti di bianco e accompagnati dal parroco don Federico Basso, sono usciti dalla chiesa trasportando la statua di Sant’Antonio che è stata collocata sull’altare appositamente allestito in mezzo a un prato alberato. Il parroco nell’omelia si è rivolto ai bambini e ai loro genitori ricordando anche i mesi difficili del lockdown: «Siamo nella più grande e bella chiesa che ci sia: la natura – le parole di don Federico – e scopriamo quanto è bello stare insieme a Gesù e insieme agli altri. I mesi in cui abbiamo dovuto stare a casa sono stati difficili ma hanno dato modo anche ai genitori di passare più tempo assieme ai figli, di leggere magari una preghiera insieme. Cose semplici e belle da cui bisogna sempre partire. Gesù è un amico che vi accompagnerà per tutta la vita. Appoggiatevi a lui, al suo pane che è nutrimento e all’amore che Dio vi dona. Voi genitori impegnatevi e siate sempre di sostegno e di incoraggiamento ai vostri figli, specialmente nei momenti di difficoltà». La messa, accompagnata dai canti del coro parrocchiale “Do re Migea” è poi proseguita ed è culminata con le comunioni che i bambini hanno ricevuto uno ad uno con grande emozione mentre il suono delle campane ha scandito e accompagnato la fine della celebrazione. In questo modo, il “trasferimento” dalla parrocchia di Santa Maria Assunta di Medea, si è riconquistato uno spazio forse a volte sconosciuto che potrebbe essere ambito dai turisti per la sua particolarità. E già ieri l’ha fatto scoprire a molti.

Nel corso della giornata ci sono state anche le messe per la solennità di Sant’Antonio con una buona partecipazione di fedeli. Anche quest’anno per le normative applicate alla situazione di emergenza non è stato distribuito il pane di Sant’Antonio. Durante il rito in lingua friulana il sindaco, Igor Godeas, a nome dell’amministrazione comunale ha consegnato l’olio per la lampada che arde davanti all’immagine del Santo presente nella chiesa parrocchiale, per chiedere di vegliare, come ha fatto in passato, sulla comunità di Medea. —



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