«Medici di base, i candidati ci sono»
PALMANOVA. «Candidati per ricoprire posti di medici di medicina generale ci sono, eccome»: lo chiarisce Stefano Celotto, coordinatore della Commissione disagio medico e precariato per l’Ordine dei Medici di Udine, dopo l’intervento del direttore del Distretto Est, Luciano Pletti, che aveva segnalato, a proposito dell’imminente quiescenza di un medico a Bagnaria Arsa, come il problema del ricambio generazionale stia iniziando a riguardare anche la nostra Regione.
«Il problema esiste – spiega Celotto - ma comincerà a farsi sentire tra un paio d’anni, stando a quanto calcolato in base ai dati sui pensionamenti forniti dall’Enpam. Per il momento tuttavia basterebbe che le aziende sanitarie definissero per tempo le zone carenti e avviassero le procedure di sostituzione dei medici che vanno in quiescenza, per avere i posti immediatamente ricoperti».
Celotto spiega di aver condotto uno studio sulla graduatoria regionale della medicina generale del 2017, da cui emerge che, tolti i medici già in quiescenza, quelli che hanno già un altro incarico, quelli non più interessati, vi sono almeno 87 medici disponibili. «Le aree carenti bandite in Regione nel 2017 – aggiunge – sono state una dozzina, a fronte di un numero ben maggiore di pensionamenti». Prosegue Celotto: «Il problema è che non si bandiscono per tempo le zone carenti (in base al rapporto tra popolazione e numero dei medici già presenti in zona) e le procedure richiedono parecchi mesi prima della nomina di un nuovo medico di medicina generale. Nel frattempo la popolazione deve scegliere medici in altri comuni, con ovvio disagio per le fasce più deboli della popolazione. Spesso l’Azienda preferisce andare in deroga al numero massimo di assistiti per ciascun medico con inevitabili conseguenze sia per i medici che per i pazienti». Al momento, nell’Aas Bassa Friulana Isontina, ci sono tre zone carenti per le quali tuttavia non è stata aperta ancora la procedura per presentare domanda. Una di queste è quella di Cervignano, mentre Bagnaria Arsa non è ancora considerata zona carente. Infine da Celotto un invito alla Regione a iniziare immediatamente a prendere in mano la questione del ricambio generazionale, aumentando da subito il numero di posti previsti per la formazione specifica in medicina generale (fino all’anno scorso 20, quest’anno 30), «altrimenti – conclude Celotto - nel 2022 ci troveremo con i medici che vanno in pensione e senza medici pronti a sostituirli».
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