Gorizia, la Regione finanzia la demolizione del viadotto Ragazzi del ’99: stanziati 3,1 milioni di euro

Il piano per abbattere la struttura considerata obsoleta. Al suo posto una rotatoria. Bernardis: «Intervento strategico per sicurezza e decoro urbano»

Francesco Fain
Crepe e infiltrazioni lungo il Viadotto a Gorizia (Foto Tibaldi)
Crepe e infiltrazioni lungo il Viadotto a Gorizia (Foto Tibaldi)

Sino a ieri, era una mera intenzione, se non un sogno. Ora, diventa un progetto. Reale, concreto, corroborato da un contributo (ingente) dedicato. Dopo aver stanziato sei milioni di euro per la completa riqualificazione del ponte di Piuma, ora la Regione ha deciso di finanziare con ulteriori 3,1 milioni la demolizione del viadotto “Ragazzi del ’99” «struttura ormai obsoleta e fonte di ripetute problematiche per la sicurezza dei cittadini».

La conferma arriva dal consigliere regionale Diego Bernardis (Fedriga Presidente). È lui ad illustrare il nuovo e consistente intervento contenuto nella manovra di assestamento del bilancio 2025-2027 approvata in Consiglio regionale.

La svolta

Il Viadotto Ragazzi del ’99 è una porta d’accesso strategica a Gorizia per chi proviene dalla Sr56 e dallo stradone della Mainizza ma, da anni, mostra segni di criticità strutturale e richiede continue manutenzioni. Basti pensare che l’impalcato del ponte è risultato “scivolato” di diversi centimetri verso Lucinico, una situazione che aveva suscitato più di qualche preoccupazione.

«Da tempo – spiega Bernardis – il sindaco Rodolfo Ziberna aveva avanzato l’ipotesi di demolirlo e realizzare, al suo posto, una moderna e funzionale rotatoria, sottolineando che investire ancora nella manutenzione ordinaria sarebbe stata una scelta ben poco lungimirante. Adesso, finalmente, grazie alle risorse regionali e alla sensibilità del presidente Fedriga e della Giunta, riusciamo a concretizzare questa soluzione».

Le modalità di finanziamento

«Secondo le modalità previste – aggiunge il consigliere regionale –, il Comune di Gorizia dovrà presentare domanda di concessione delle risorse entro 45 giorni dall’entrata in vigore della legge di assestamento, allegando la relazione illustrativa, il quadro economico e il cronoprogramma degli interventi». I tempi saranno accelerati.

«Nel complesso – conclude Bernardis – si tratta di un’opera che, oltre a migliorare la sicurezza e la fluidità del traffico, restituirà decoro e qualità all’ingresso della città. È un ulteriore passo in avanti per valorizzare il capoluogo isontino, eliminando finalmente una situazione critica e investendo concretamente sulla modernità e sul futuro di Gorizia».

La sicurezza

Nel frattempo, dal Comune arrivano rassicurazioni sulla sicurezza. Secondo le relazioni tecniche fatte redigere a seguito delle segnalazioni riguardanti il movimento del Viadotto, non c’è alcun pericolo di crollo «ma riteniamo di fondamentale importanza la manutenzione costante delle strutture, tanto più se si tratta di strade o edifici di pubblica utilità - spiega il sindaco Ziberna -. Già nel recente passato, pur nella consapevolezza dell’assoluta mancanza di pericolo, abbiamo provveduto all’avvio della manutenzione e messa in sicurezza del cavalcavia».

E la demolizione? L’idea nasce dai tragici fatti di Genova? Il sindaco Ziberna ha sempre smentito recisamente questa chiave di lettura. «Considerando che il Viadotto poteva avere un senso qualche decennio fa mentre oggi non è assolutamente funzionale alle esigenze del traffico, quando c’era ancora la giunta Serracchiani e ben prima del crollo del ponte Morandi, inoltrammo una richiesta alla Regione affinché una parte dei fondi residui della 56 bis venisse destinata alla rimozione del manufatto e alla sua sostituzione con una nuova rotonda. Non avrebbe senso, infatti, spendere continuamente fondi nella manutenzione di una struttura che non ha più una sua funzione e sta diventando vecchia». La notizia era stata, però, tenuta riservata.

Il problema del Viadotto, com’è noto, è di vecchia data. È stato accertato che l’impalcato dell’impianto (si tratta di otto campate) è scivolato verso la spalla lato Lucinico ed è, di fatto, appoggiato a questa spalla.

La causa? La rottura di uno dei “vincoli di collegamento”, che ha reso necessario un intervento di sistemazione per eliminare la forte criticità venutasi a creare. Lo scorrimento subito dall’impalcato verso la spalla lato Lucinico è stato misurato in circa 13 centimetri.

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