Medico assenteista già dimesso L’Azienda sanitaria: «Non generalizzare»

«Come già capitato con il caso dei due coniugi odontoiatri, anche questa vicenda ci crea grande fastidio perché mina sino dalle fondamenta quello che dovrebbe essere un servizio pubblico essenziale come il nostro. Ma invito tutti a non a fare, per favore, di ogni erba un fascio. Nella nostra Azienda, fortunatamente, ci sono tanti professionisti che lavorano con grande scrupolo, con passione per la professione che svolgono, alle volte con carichi di lavoro di una certa rilevanza».
Il direttore generale dell’Azienda sanitaria Bassa Friulana-Isontina Antonio Poggiana invita tutti a non generalizzare. Interviene all’indomani della deflagrazione del caso del dottor Paolo Arbo che, secondo l’accusa, sfruttava i permessi della legge 104 per lavorare nel suo studio privato da dentista, anziché accudire i propri genitori anziani invalidi e bisognosi di cure. Si tratta, inoltre, del secondo caso di presunto assenteismo in pochi mesi e riguarda professionisti apprezzati e molto conosciuti in città.
Il dg è chiaro. E conferma che tutto è partito da una segnalazione interna della stessa Azienda sanitaria che aveva notato «diverse cose che non andavano» nel comportamento del medico in questione, peraltro impegnato in uno dei reparti (il Pronto soccorso) più sotto pressione del San Giovanni di Dio. «Sono situazioni - il suo ragionamento - che in una comunità di lavoro piuttosto estesa, come quella della nostra Azienda sanitaria, possono capitare. Si tratta, fortunatamente, di casi isolati che rischiano, però, di gettare un’ombra sul lavoro della quasi totalità degli altri operatori che si impegnano a testa bassa, innamorati della propria professione, felici di mettersi a disposizione di chi sta male».
Già ieri, la Guardia di finanza aveva evidenziato la «massima disponibilità» dell’Aas Bassa Friulana-Isontina nell’agevolare le indagini. «È nostro interesse - ribadisce Poggiana - che si faccia luce su questo caso per il rispetto di chi, invece, lavora correttamente e rispetta le regole. Il dottor Arbo, come gli altri precedenti casi, risponderà delle sue responsabilità. Noi abbiamo assecondato al meglio le indagini e le investigazioni delle Fiamme gialle: guai non fosse stato così».
Ma quali provvedimenti verranno presi dall’Azienda sanitaria sul conto del dottor Arbo, entrato nel mirino dell’operazione della Guardia di finanza? «Alla fine, non sarà necessario procedere con il suo licenziamento perché il medico si è già licenziato qualche tempo fa autonomamente. Non lo so se la sua decisione sia stata determinata dal fatto che sapeva dell’esistenza delle indagini delle Fiamme gialle. Posso soltanto dire che è già uscito dal nostro organico e, a quanto ne so, continua a svolgere la sua attività a livello privato in uno studio dentistico a Gorizia». —
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