Mega yacht, Marina San Giusto “sconfitta”

Persa la causa intentata contro Ttp per rivendicare il diritto a ospitare in via esclusiva le barche di lusso
Foto BRUNI TRieste 28 08 10 Il Panfilo Luna
Foto BRUNI TRieste 28 08 10 Il Panfilo Luna

Tutto era iniziato due anni fa con l’arrivo a Trieste di “Luna”, il maxi yacht di Roman Abramovich. Il bianco scafo lungo 115 metri era attraccato al Molo quarto, a due passi dalla sede della Capitaneria di Porto, suscitando ammirazione, stupore ed invidie. «Perché si è ormeggiato lì, e non da noi?» avevano pensato i vertici della società che gestisce il “Marina San Giusto”. «Siamo specializzati in maxi yacht, mentre Ttp - Trieste Terminal passeggeri, a nostro avviso, ha una funzione diversa, quella di assistere l’arrivo delle navi da crociera».

Ora su questa vicenda si è espresso il Tribunale civile a cui era ricorso proprio il “Marina San Giusto” che voleva tutelare quelli che riteneva i propri diritti. I maxi yacht, secondo la richiesta della società di cui è leader Italo Mariani, avrebbero dovuto scegliere necessariamente un ormeggio nel braccio di mare compreso tra il molo Venezia e la Stazione marittima. Quello gestito dalla loro società. Non avrebbe dovuto approdare su altre banchine - come ad esempio il Molo quarto - gestite da Ttp.

Il Tribunale civile ha respinto ieri questa pretesa ritenuta egemonica e ha condannato “San Giusto Sea Center spa” al pagamento di 10.600 euro di spese a Ttp.

Il giudice Enzo Carnimeo ha infatti accolto la tesi degli avvocati Giuseppe Sbisà, Maurizio Consoli e Mirta Samengo, che hanno sostenuto tra l’altro nelle loro memorie che l’Autorità portuale ha dato in concessione a Ttp l’uso di «varie aree demaniali allo scopo di esercitare il servizio di interesse generale di gestione della stazione marittima e dei servizi di supporto passeggeri».

Secondo il Tribunale «nella richiesta di Marina San Giusto, non sono stati indicati elementi tali da far ritenere che nel servizio di interesse generale di gestione della stazione marittima, non possa rientrare l’organizzazione di un ormeggio e dei connessi servizi, per yacht e megayacht».

«Su questa attività - scrive il giudice Carnimeo per rendere esplicito il tema del contendere - Marina San Giusto lamenta in concreto una concorrenza sleale da parte di Ttp».

La sentenza depositata ieri in cancelleria fa chiarezza su questa storia tipicamente triestina.

«L’insieme degli atti amministrativi assunti, ben ricostruiti anche documentalmente dalla parti in causa, fanno emergere come in effetti Ttp spa sia stata creata e dotata di mezzi per proseguire in regime di concessione una pluralità di attività, tra le quali non vi sarebbe motivo di escludere proprio il settore dei maxi yacht». Nel termine “passeggero” va infatti compreso anche chi viene trasportato in proprio o per cortesia, quale è appunto il fenomeno della nautica da diporto. Come pure nella parola nave è senz’altro compresa, l’imbarcazione da diporto.(c.e.)

Riproduzione riservata © Il Piccolo