Mense, maxi multa contestata Comune citato a giudizio

La Dussmann Service fa causa e chiede i danni d’immagine dopo aver ricevuto la sanzione di 66mila euro per non aver assicurato pasti regolari nei giorni di sciopero 
Bari - Inaugurazione del Servizio di Referezione Scolastica nella città di Bari con Fabio Losito ''IO MANGIO A SCUOLA'' AL XXlll Circolo Didattico Scuola Primaria dell'Infanzia a Poggiofranco
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Dussmann Service cita in giudizio il Comune di Trieste e chiede i danni di immagine ritenendo illegittima la super multa da 66 mila euro che l'amministrazione aveva comminato alla società che ha in appalto lo servizio mense negli asili nido e nelle scuole di infanzia e primarie del Comune di Trieste. Le penali appioppate dal Comune facevano riferimento ai disservizi verificatisi nelle mense scolastiche nelle giornate del 2, 3 e 31 marzo scorsi in occasione degli scioperi proclamati da Cigl, Cisl e Uil. Le lavoratrici delle mense, in quelle giornate, avevano incrociato le braccia per dire basta alle condizioni di lavoro alla quali sono ancor oggi sottoposte causa l'appalto di lavoro siglato ancora nel 2015 ed entrato in vigore dall'estate del 2016.


Secondo gli uffici comunali che hanno comminato le penali, nelle giornate di agitazione sindacale l'azienda non era riuscita ad assicurare il servizio di emergenza. Più lieve la penale relativa ai fatti del 2-3 marzo con una ritenuta sul corrispettivo pari a poco meno di 26 mila euro. Più pesante la penale applicata sulle manchevolezze rilevate il 31 marzo, ammontante a 40.200 euro. Ora Dussamm con i suoi legali trascina il Comune in tribunale «per accertare e dichiarare il corretto adempimento di Dussmann Service srl alle obbligazioni assunte con il contratto stipulato con il Comune di Trieste relativo al servizio di mensa scolastica». L'azienda chiede inoltre vengano dichiarate illegittime le penali e le relative ritenute applicate dal Comune di Trieste a Dussmann Service e conseguentemente che «il Comune di Trieste venga condannato al pagamento dell'importo di 66.004 euro o della diversa somma che dovesse essere ritenuta di giustizia». Non solo, secondo i legali della srl, Dussamnn avrebbe subito un danno di immagine che chiede al tribunale di accertare avanzando una richiesta di risarcimento. I disservizi verificatisi negli asili e nelle scuole in quelle giornate di agitazione sindacale erano stati segnalati al Comune sia dagli istituti interessati che dai papà e le mamme dei piccoli alunni. I genitori erano andati su tutte le furie soprattutto per la proposta alimentare offerta il 31 marzo. Perché, mentre in concomitanza con altre giornate di sciopero del personale era stata garantita almeno una pasta o una pastina al burro, in quell'occasione l'azienda aveva deciso di offrire ai bimbi fino a 3 anni un omogeneizzato al pollo, al tacchino o al formaggio; un altro alle verdure; due composte di frutta e un pezzo di pane. Nelle altre mense era stato invece consegnato un sacchetto con 2 panini con fesa di tacchino, prosciutto o formaggio, una merendina, un frutto e un succo. Facendo riferimento ad una specifica disposizione contrattuale che pone a carico dell'appaltatore di fornire comunque un servizio in caso di giornate di sciopero, il Comune aveva contestato il mancato rispetto degli standard previsti nelle specifiche tecniche merceologiche, la mancata consegna della merenda di metà mattina o di metà pomeriggio. E ancora l'irregolare distribuzione da parte degli addetti, il mancato rispetto degli orari di consegna dei pasti per un ritardo superiore a 15 minuti e pure il mancato rispetto degli obblighi relativi all’esecuzione delle pulizie. Il Comune che ora si costituirà in giudizio innanzi al tribunale per chiedere il rigetto di tutte le domande formulate nei suoi confronti, sostiene che le richieste di Dussamann siano infondate e che le controdeduzioni sono risultate irrilevanti. «Le penali irrogate sono del tutto legittime - sostiene il Comune - e hanno fatto seguito ad un'istruttoria complessa e caratterizzata da numerosissime segnalazioni in ordine alle quali l'Amministrazione ha verificato la fondatezza, inviando in modo tempestivo le contestazioni». Per ovviare a certe criticità evidenziatesi proprio nel corso delle proteste sindacali del marzo scorso, il Comune, il comitato dei genitori dei “nidi” e la stessa Dussmann nei mesi successivi hanno messo a punto un protocollo che definisce con maggior chiarezza certi parametri.


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