Mercante in Ferie espone i gioielli della Belle Époque a Trieste: «Il trionfo della bellezza»

La rassegna orafa organizzata dalla gemmologa Giulia Bernardi: «Un’epoca che conosceva la gioia di vivere con eleganza»

Roberta Mantini
Giulia Bernardi e i gioielli esposti (fotoservizio Massimo Silvano)
Giulia Bernardi e i gioielli esposti (fotoservizio Massimo Silvano)

Gioielli della Belle Époque, solitari, montature in platino lavorato da esperti mastri orafi con incastonature di diamanti e smeraldi, perle, opali, manufatti avveniristici. “Mercante in Ferie” apre le porte nella sala Library dell’Hotel Savoia Excelsior Palace esponendo 250 pezzi racchiusi in vetrine e teche dedicate a epoche e stili, dove ogni pezzo, che sia una collana, un anello o un orecchino, racconta qualcosa di sé, dalla sua storia alla tecnica usata fino ai dettagli preziosi.

I gioielli della Belle Époque in mostra all’Hotel Savoia di Trieste

Difficile accendere i riflettori su una creazione in particolare, Giulia Bernardi, gemmologa e organizzatrice della mostra mercato, indica tra tutti una collana con un doppio filo di perle con una preziosa chiusura in diamanti, confezionata da un gioielliere londinese negli anni ’60, probabilmente il pezzo più prezioso, al netto dei solitari che hanno minor artigianalità ma molti carati.

Poi c’è una spilla, «la più incredibile in assoluto» la definisce Bernardi: è del 1910, in platino, scavata a rete a mano, con incastonature di diamanti e smeraldi. «Sono lavori che non esistono più – spiega – non può più essere restaurata perché nessuno è più in grado di farlo».

Nelle teche brillano altri gioielli con perle, anelli con zaffiri e diamanti, solitari, ma la vera forza di Bernardi 1963 è l’antiquariato. Per questa edizione «abbiamo voluto la gioia e l’eleganza della Belle Époque. Mi sono concentrata sulla seconda parte dell’800 e la prima del ’900, che esteticamente sono le più belle in assoluto» racconta Bernardi. «Chi ama il liberty, chi ama il déco, ma in ogni caso abbiamo in quel momento il trionfo della bellezza». L’idea di centrare la mostra sulla Belle Époque è anche un invito di Giulia Bernardi «usiamo di nuovo la gentilezza, quella di un’epoca che era delicata, era la gioia di vivere con eleganza».

Tra i pezzi più antichi esposti i moretti: «Sono speciali – spiega Bernardi – perché sia la spilla con i cinque moretti che il bracciale sono firmati da Agostino Gigante, il più grande morettista al mondo, pezzi davvero unici, si vedono soltanto nei musei». Tra i pezzi più moderni degli anelli e degli orecchini, tutti da scoprire, concepiti e progettati con accuratezza sartoriale.

A fare da cornice ai gioielli la mostra dell’artista triestino Silvio Balestra, conosciuto a livello nazionale e internazionale per le sue ricerche e sperimentazioni nell’ambito dell’astrazione fotografica, per le lavorazioni sulle carte fotografiche con tratti d’incisione, pitture a inchiostro e manipolazioni manuali della carta. Oltre a poter ammirare e perché no, acquistare, alcuni di questi strepitosi gioielli, è stato creato un punto di incontro culturale.

Ogni giornata, infatti, prevede una conferenza: la prima questa mattina alle 11, “La perla, sfera magica nata dall’acqua” di Giulia Bernardi; sabato è in calendario un doppio appuntamento, il primo alle 11 “L’opale, lo specchio dell’arcobaleno” di Bianca Borghesi, e alle 18 “Arti orafe, tra laboratorio avveniristico e fucina di maestria” di Enrico Zampieri, con la partecipazione della designer di gioielli Roberta Ferri.

La chiusura del ciclo, domenica, è dedicata al miglior amico della donna: “Il diamante: tre secoli di studio per brillare” di Giulia Bernardi. La mostra mercato sarà anche un’occasione per un’iniziativa benefica a favore di Trieste Recupera. Mercante in Ferie si può visitare da oggi fino a domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.30.

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