Mercato dell’auto, vendite su dello 0,9% ma la clientela è sempre più disorientata

Francesco Fain
È l’unica provincia del Friuli Venezia Giulia che registra un progresso nelle vendite di automobili. Nell’ultimo anno, mentre a livello regionale si è registrato un decremento del 3,3 per cento, nell’Isontino le immatricolazioni sono salite dello 0,9%. Ma è un dato “drogato” dalle dinamiche tradizionalmente instabili dei noleggi.
La verità è che i goriziani sono sempre più disorientati quando si parla di acquistare un’auto nuova, viste la demonizzazione della motorizzazione diesel e i costi notevoli e le poche certezze (vedi punti di approvvigionamento assolutamente insufficienti) riguardanti le vetture elettriche. Federmotorizzazione è la Federazione nazionale commercianti della motorizzazione aderente a Confcommercio. Dal 2017, il gruppo aderente a Confcommercio Gorizia è sotto la guida di Giorgio Pellizon. E proprio Pellizon, a Milano, ha rappresentato Confcommercio Gorizia agli Stati generali della mobilità 2019, evento annuale promosso da Federmotorizzazione nazionale.
Nell’occasione, gli operatori hanno messo in guardia dal rischio di cadere nell’errore di utilizzare sistemi che non siano compatibili con il raggiungimento degli obiettivi. «Tavole rotonde e dati statistici presentati a Milano hanno confermato al 100% la lettura che della reale situazione possiamo fare sul nostro territorio – spiega Pellizon –: soprattutto per quanto riguarda i veicoli elettrici, l’offerta supera oggi ampiamente la domanda. E questo nonostante un numero ancora molto limitato di modelli. Modelli che risultano tuttavia accessibili a pochi, in quanto di fascia medio-alta, e molto sofisticati. Aspetto quest’ultimo che determina l’inadeguatezza di una professionalità capace di garantire un’assistenza capillare nel post vendita. Gli operatori hanno ancora necessità di formarsi».
Altro problema: le colonnine per la ricarica sono poche. «È vero che i Comuni stanno investendo, ma tempi e capillarità della diffusione delle postazioni pubbliche di ricarica non sono adeguate, e invecchieranno probabilmente prima di vedere una diffusione ragionevole di veicoli elettrici. Senza considerare l’impatto sui distributori di carburante, che soprattutto sul nostro territorio aggraverebbe ulteriormente la progressiva riduzione dei consumi».
Costi, assistenza, infrastrutture: criticità reali, che l’incentivo economico previsto anche in Fvg, come la maggior parte dei provvedimenti proposti a livello nazionale, «non basta certo a superare». Federmotorizzazione focalizza, pertanto, sull’urgenza di intervenire sul rinnovamento del parco circolante, poiché già eliminando i modelli più vecchi in circolazione con veicoli Euro 6, diesel o benzina (al momento non compresi negli incentivi) si otterrebbe il raggiungimento degli obiettivi fissati per il 2030 in tema di riduzione di emissioni di Co2. Con un impatto immediato anche sulla sicurezza della circolazione, grazie alla tecnologia adottata dai costruttori in funzione della riduzione degli incidenti automobilistici quali i sistemi di frenata, antislittamento, assorbimento urti. «La scelta della politica di criminalizzare il diesel - scandisce Pellizon - rischia invece di portarci nella direzione opposta, escludendo le fasce più sensibili dei cittadini, quelli a minor reddito dal beneficio di interventi che potrebbero insomma portare un effetto positivo immediato sulla riduzione delle emissioni, sulla sicurezza e sul mercato. L’azione più immediata ed efficace per ridurre le emissioni è senza dubbio la sostituzione del parco obsoleto con veicoli nuovi, a prescindere dalla loro tecnologia».
Per mantenere il dibattito nella sfera della realtà, sottolinea ancora Pellizon, «è anche bene ricordare che certamente l’intervento per abbattere le emissioni derivanti dalla circolazione veicolare è importante, ma ricordiamo che contribuisce solo per il 13% alle emissioni totali di Co2, e che addirittura il 30% deriva invece dai cicli di produzione di energia, che la virata sull’elettrico potrebbe addirittura incrementare».
Lo scenario tracciato dagli esperti è molto chiaro: intervenuto agli Stati generali della mobilità il professor Sergio Savaresi del Politecnico di Milano ha precisato «le previsioni per il prossimo decennio parlano di uno sviluppo delle auto elettriche ed elettrificate, ma non supereranno quote del 20-30%. Il resto resterà legato ai motori termici». —
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