«Mi hanno picchiato», muore all’ospedale

In dieci giorni l’uomo si è presentato per tre volte al Pronto soccorso. Aperta un’indagine
Lasorte Trieste 24 11 04 - Ospedale Cattinara - Ingresso Pronto Soccorso
Lasorte Trieste 24 11 04 - Ospedale Cattinara - Ingresso Pronto Soccorso

Si chiamava Alessandro Signoretto, aveva 47 anni, abitava in via d’Alviano 68. È morto il 16 aprile nel Reparto di rianimazione dell’ospedale di Cattinara. Sulle cause che ne hanno determinato la morte il pm Massimo De Bortoli vuole fare chiarezza. Troppe circostanze sono misteriose, troppi dati stridono gli uni con gli altri. Tra il 31 marzo e il 9 aprile Alessandro Signoretto si era presentato al Pronto Soccorso tre volte e nelle prime due aveva dichiarato di essere stato picchiato. Chi fosse l’aggressore - a lui ben conosciuto - non lo aveva voluto assolutamente rivelare. Certo è che i medici avevano riscontrato un lieve trauma cranico.

Nell’ultimo ricovero, quello del 9 aprile, Signoretto era arrivato all’ospedale alle 17.20 e aveva dichiarato di essere accidentalmente caduto. Alla domanda “dove?” non aveva risposto, esattamente come pochi giorni prima non aveva ritenuto di rivelare chi lo avesse picchiato. In entrambi i casi le lesioni e le ferite interessavano il volto. Nel primo ricovero, quello del 31 marzo, i medici avevano ritenuto che le ossa del naso fossero fratturate. Era emersa, secondo i documenti ora acquisiti dagli agenti del Commissariato di Rozzol Melara, anche la precaria condizione psichica del malato che si era presentato - «in stato di agitazione» - col volto insanguinato e con le mani coperte da piccole abrasioni. Era stato comunque rimandato a casa. Il giorno successivo Signoretto si era ripresentato all’ospedale e le sospette fratture erano state confermate. Anche in questa occasione era emerso il suo stato di agitazione psicomotoria. «Paziente già valutato la scorsa notte, verosimile frattura delle ossa nasali, non segni di sanguinamento in atto. Si affida alle cure dello psichiatra».

Di quanto è accaduto nei successivi nove giorni al momento non si sa ancora nulla. È notte e nebbia che deve essere illuminata dall’inchiesta. Il 9 aprile Alessandro Signoretto ritorna all’ospedale di Cattinara alle 17.20. Viene sottoposto fino alle 20.40 a una serie di esami clinici all’interno del Pronto Soccorso. È costantemente monitorato. Alle 21.20 il quadro clinico è chiaro - stato soporoso - e Signoretto viene trasferito dai medici nel Reparto di Rianimazione dove muore una settimana più tardi, lunedì 16 aprile.

Nel certificato si legge di «morte cerebrale» e questo innesca una serie di interrogativi e sospetti. Gli agenti di polizia acquisiscono i certificati di ricovero: li trasmettono alla Questura che informa il pm di turno. Il magistrato attiva il “coroner” Fulvio Costantinides perché un uomo è morto e va capito se qualcuno lo ha affettivamente colpito al capo e se vi è stata un’eventuale sottovalutazione della vicenda. (c.e.)

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