Mici e code scodinzolanti il 2019 sia una lunga carezza

Per migliaia di cani e di gatti monfalconesi e della Bisiacaria Natale è trascorso al caldo, assieme alle loro famiglie, di cui fanno parte a tutti gli effetti, nelle loro case. Ma per alcune decine di quattro zampe, canine e feline, non è stato così. Sono gli ospiti dei rifugi gestiti dalle associazioni animaliste della città e di Ronchi dei Legionari, dove l’amore e le coccole, le cure e le attenzioni non mancano, ma vanno ovviamente condivise, assieme agli spazi, che non possono essere confortevoli come quelli di un’abitazione. Soprattutto in un periodo in cui le temperature si abbassano e scendono sotto lo zero.
Alla Cuccia, ancora collocata in precario in una serie di container all’Idrovora Sacchetti, vicino al Lido di Staranzano, in attesa dell’agognato trasferimento nella nuova sede di Dobbia, in questa coda del 2018 a essere eccezionalmente affollati sono i box per i cani: l’associazione ne sta accogliendo 14. E in sostanza tutti sono delle “adozioni del cuore”, come le chiama l’associazione, cioè quelle che richiedono molta generosità, perché gli animali hanno già qualche anno sulle spalle o sono reduci di situazioni difficili, che hanno lasciato i loro segni. Anche se Flipper, un segugio di 14 anni, arrivato in sede pelle e ossa in seguito a maltrattamenti, ha recuperato quasi del tutto la salute. «Anche gli strascichi dell’ictus che l’ha colpito a giugno si sono molto ridotti, perché i volontari gli hanno fatto fare attività acquatica durante tutti i mesi estivi e la terapia ha funzionato», racconta la volontaria Lia Bacarini. E poi ci sono i 7 ospiti di Villa Arzilla, meticci color miele tra i 9 e 15 anni (6 femmine e un maschio), tutti provenienti da un’abitazione della zona dove, alla morte della proprietaria, a fine agosto, c’erano ancora 19 cani in condizioni a dir poco precarie. In attesa di una casa alla Cuccia ci sono però ancora Aaron, un setter nero dolcissimo di 5 anni e mezzo, scartato perché inadatto alla caccia, e Baby, 9 anni, la compagna di sventura di Flipper, Kira e Jack, rispettivamente una setter inglese e un Epagneul breton, scartati da un allevamento alla fine della loro vita da riproduttori, Laki, un incrocio di maremmano di 4 anni e mezzo, quindi di taglia grande, e Sissi, una meticcia color miele.
Anche al Gruppo ambiente di Ronchi dei Legionari i cani non mancano, tra quelli accolti perché i proprietari non potevano più prendersene cura e quelli salvati dalla soppressione in Croazia.
«Poi c’è Kala, una femmina dolcissima di 9 anni, adottata a distanza dalla scuola Marco Polo di Grado e che riceve regolarmente visite dai bambini che con i loro genitori vengono a conoscerla», spiega la presidente dell’associazione, Claudia Coda, invitando a considerare la formula come regalo da fare o da farsi, anche se Natale è ormai alle spalle.
Perché è un modo per prendersi comunque cura di quegli animali che magari, perché problematici o davvero molto anziani, non riusciranno a lasciare il rifugio, dove però ricevono costanti cure veterinarie, oltre che “vitto e alloggio”.
Il randagismo nel territorio non esiste più, ma gli animali che hanno bisogno di aiuto sì. —
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