Migranti, i trasferimenti diventano più facili

Giro di vite nella gestione dei flussi di migranti a Gorizia. Grazie al recente potenziamento dell’Unità Dublino da parte del Dipartimento per le libertà civili del Ministero dell’Interno, l’impegno del personale della Questura di Gorizia sta per essere ripagato. Volente o nolente, i richiedenti asilo arrivati in Italia dopo essere prima transitati da altri Paesi dell’Unione europea dovranno tornare indietro. Sarà una vera e propria marcia a ritroso. Un esodo al contrario. E la svolta è già iniziata, almeno a Gorizia.
Come evidenziato ieri dai dirigenti dei settori Immigrazione e Frontiera terrestre, il commissario capo Giuseppe Di Giovanni e il commissario capo Massimo Spanghero, nei giorni scorsi sono stati notificati cento decreti di trasferimento verso i Paesi di primo ingresso e nei prossimi giorni ne partiranno altri 400. La nuova procedura dovrebbe disincentivare i “flussi secondari”, quelli di chi, cioè, dopo aver ricevuto parere negativo alla richiesta di asilo da un altro Stato dell’Ue, decide di raggiungere l’Italia (nello specifico Gorizia) per presentare una nuova domanda di protezione internazionale; sono i cosiddetti “dublinanti”. Nel caso dell’Isontino sono il 92% del totale. Vale a dire, che per ogni dieci persone arrivate in città, soltanto per una l’Italia è il Paese di ingresso all’Ue. Solo quella, quindi, avrebbe diritto a chiedere asilo alla Commissione territoriale di piazza Vittoria. Le altre non lo avrebbero. Però i carichi di lavoro a cui era sottoposta fino a ieri l’Unità Dublino non permettevano di verificare nei termini di legge la posizione dei “dublinanti”, dunque, anche chi non aveva (teoricamente) diritto all’asilo, poteva inserirsi nel sistema e sperare così di ottenere i documenti per rimanere nel nostro Paese e in Europa.
«Finalmente, dopo quattro mesi di lavoro, siamo riusciti ad ottenere per chi aveva un’evidenza Dublino i provvedimenti di trasferimento», ha sottolineato il commissario capo Di Giovanni, affiancato oltre che da Spanghero e dalla collega Claudia De Simone, dall’ispettore superiore Gian Mauro Azzali, responsabile della IV sezione “Rifugiati”, e dal sovrintendente Pier Antonio Esposito, responsabile della III sezione “Espulsioni”.
Per i soggetti raggiunti dal provvedimento il primo effetto pratico è l’esclusione dall’audizione con la Commissione territoriale per la protezione internazionale. Questo particolare dovrebbe già disincentivare nuovi arrivi. Molti migranti a quel punto, piuttosto che tornare in Germania, Austria o Francia potrebbero scegliere di andarsene volontariamente, rendendosi irreperibili. Per tutti c’è, in ogni caso, la possibilità di presentare appello alla notifica, ma secondo i tecnici l’opposizione difficilmente verrebbe accolta e, in ogni caso, dilaterebbe i tempi in maniera non significativa.
«L’audizione alla Commissione di Gorizia è uno dei motivi per cui queste persone vengono qui. In questo modo scardiniamo un meccanismo. I trasferimenti sono immediatamente esecutivi e li eseguiremo già nei prossimi giorni», ha osservato il commissario capo Di Giovanni.
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