«Migranti, il progetto Sprar può passare al Comune»

«L'Ambito Alto Isontino, con il Comune di Gorizia capofila, subentri alla Provincia nella gestione dei progetti Sprar». E' la proposta, quasi un appello in piena regola, lanciata ieri dall'assessore...
Udine 05 Agosto 2016.profughi ai giardini del torso copyright Petrussi foto Turco Massimo
Udine 05 Agosto 2016.profughi ai giardini del torso copyright Petrussi foto Turco Massimo

«L'Ambito Alto Isontino, con il Comune di Gorizia capofila, subentri alla Provincia nella gestione dei progetti Sprar». E' la proposta, quasi un appello in piena regola, lanciata ieri dall'assessore al Welfare della Provincia Ilaria Cecot, che invita l'Ambito a raccogliere il testimone della rete del Sistema per la protezione di richiedenti asilo e rifugiati. A fine anno, infatti, scaduto il tempo della Provincia, decadrà anche quel progetto Argo che, partito nel 2009, ha garantito nell'Isontino l'accoglienza di secondo livello dei migranti: a quel punto i 37 ospiti che oggi abitano nei 6 appartamenti dedicati allo scopo nel capoluogo isontino (tra cui anche le donne e i bambini assegnati alla Fondazione Contavalle dal 2011) finiranno su una strada, e resteranno senza lavoro i 7 operatori impegnati nel progetto. Il tutto, ovviamente, a meno che non subentri qualcuno nel ruolo di gestione ricoperto finora dalla Provincia, come avverrà nella Sinistra Isonzo con il Comune di Monfalcone che si è fatto capofila di un progetto Sprar, "ereditando" i dieci migranti ospitati nei due appartamenti di Staranzano e lavorando all'ampliamento della rete negli altri comuni del Mandamento. Un po' quello che dovrebbe accadere secondo Ilaria Cecot anche nella Destra Isonzo.

«Le direttive ministeriali dicono ai Comuni che è necessario uscire da un sistema legato solo all'emergenza, e dotarsi invece di una rete Sprar per l'accoglienza di secondo grado - spiega Cecot -. Al tempo stesso, il Ministero concede agli enti capofila dei progetti la possibilità di contrattare la riduzione dei posti nei centri di accoglienza straordinaria, o Cas. Ecco perché penso che se il Comune di Gorizia, come capofila dell'Ambito Alto Isontino, subentrasse alla Provincia nella gestione del progetto, si potrebbe realizzare quello che da tempo del resto chiede lo stesso sindaco Romoli, ovvero la riduzione del numero di ospiti al centro del Nazareno». Secondo la prospettiva tracciata dall'assessore provinciale, in sostanza, i 37 ospiti "goriziani" degli appartamenti Sprar andrebbero scalati dai 150 posti attuali del Nazareno. Una prospettiva che però non convince affatto il sindaco Romoli. Anzi. «Ancora una volta mi meraviglio della mancanza di senso della realtà della Sinistra, in questo caso dell'assessore provinciale Cecot - dice il primo cittadino -. Anzichè cercare di alleggerire Gorizia e Gradisca dal consistente numero di migranti presenti sui loro territori, indirizzandoli verso i Comuni della Sinistra Isonzo, si tenta nuovamente di consolidare qui la loro presenza con lo specchietto per le allodole della possibile trattativa, del tutto ipotetica e irreale, volta a sottrarre il numero dei posti in Sprar a quelli del Nazareno.

Di Sprar si parlerà anche domani, alle 16, nel confronto pubblico nella Sala del Consiglio provinciale dal titolo "Il sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati: Italia e Isontino a confronto".

Marco Bisiach

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