Addio a Milan Devetak, una vita nel soccorso

Scomparso a 76 anni: è stato infermiere del 118 e volontario della Croce Verde Goriziana. Lunedì i funerali a San Michele

Marco Bisiach
Milan Devetak scomparso all’età di 76 anni
Milan Devetak scomparso all’età di 76 anni

Ci sono uomini che, con il loro impegno ed il loro spirito, lasciano un segno profondo nella comunità di cui hanno fatto parte. Uno di questi uomini è senz’altro Milan Devetak, scomparso all’età di 76 anni. È stato autentico punto di riferimento nella sua San Michele del Carso e a Savogna d’Isonzo, nell’Isontino e più in generale nell’area transfrontaliera di cui, da infermiere appassionato quale era, ha contribuito a costruire lo spirito collaborativo.

Ultimo di sei figli di una famiglia contadina conosciuta in paese come Paunovi, si è formato come infermiere a Palmanova nel 1969, ma già in precedenza aveva iniziato a lavorare come volontario per la Croce Verde Goriziana. Che, non a caso, in queste ore lo piange e lo aveva recentemente omaggiato con una targa. Ha operato all’ospedale di Gorizia, in particolare nei reparti di Chirurgia e Pronto soccorso, ma è stato anche uno dei protagonisti della rivoluzione del sistema del 118, tra i primi infermieri che salivano sulle ambulanze.

Parlando lo sloveno, si occupava delle traduzioni durante i primi tentativi di collaborazione tra l’ospedale di Gorizia e quello di Šempeter, e si mise a disposizione del nosocomio sloveno anche nelle drammatiche giornate della Guerra dei dieci giorni, nell’estate del 1991, portando generatori di elettricità quando questa venne a mancare. Anche per questo, fu insignito tra i Meritevoli dalla Slovenia.

Nel 1990 per lui un’altra soddisfazione speciale: venne scelto come infermiere e mediatore linguistico per la nazionale jugoslava che partecipò ai Mondiali italiani. Il calcio del resto era una delle sue passioni. Fu anche arbitro («severo ma giusto», ricordano tutti), componente della Protezione civile, socio del circolo culturale Danica di San Michele del Carso. Milan era un uomo gioviale, di compagnia. E appassionatissimo camperista: ha girato l’Europa (fino a Mosca) con la moglie Antonia, sposata nel 1975, e più di recente amava portare alla scoperta di posti sempre nuovi soprattutto l’amato nipote Jacopo.

Oltre a loro lascia i figli Valentina e Matija, e tutta la famiglia ringrazia gli amici che non hanno mai fatto mancare compagnia e spirito a Milan durante la malattia, così come la signora Franca. «Chi volesse – dice –, può ricordarlo anche con una donazione alla sua amata Croce Verde». I funerali saranno celebrati lunedì alle 14 nella chiesa di San Michele del Carso, mentre dalle 9 alle 13 un ultimo saluto potrà essere dato anche nella casa funeraria Sartori di Romans d’Isonzo.

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