Mix vincente tra sole e acqua Il Carso “cova” un vino super

Viticoltori concordi dal Muggesano a Prepotto passando per Longera e Pisc’ianzi Skerk: «Glera già succosa. È probabile che la raccolta dell’uva sarà anticipata»

TRIESTE «Le premesse per una grande annata vinicola ci sono tutte. Ma, come diceva mio nonno, sinché il vino non è nella botte, meglio incrociare le dita...». Fatti i debiti scongiuri, Bruno Lenardon, viticoltore di Pisciolon, nel Muggesano, ha di che rallegrarsi. Al pari dei colleghi della provincia, in effetti, le sue vigne non hanno pagato il conto dell’infernale grandinata che ha imperversato domenica scorsa dalla Bassa friulana al Collio lungo un fronte di quasi 50 chilometri. Sinora il Carso è stato risparmiato. Qualche problema si è verificato nella tarda primavera in alcune piccole aree periferiche, episodi che tuttavia non compromettono una stagione estiva che pare propiziare una vendemmia leggendaria.

«Sinora tutto va a gonfie vele», afferma da Prepotto Benjamin Zidarich: «Niente grandine e, soprattutto, un’uva sana e molto bella». «È probabile che la raccolta dell’uva sarà anticipata a causa delle particolari condizioni climatiche di questo scorcio d’anno», continua Sandi Skerk, altro pezzo da novanta della viticoltura triestina: «Fa specie constatare che in una vigna che coltivo nell’areale di Prosecco, la Glera (l’uva base per la produzione dell’antico Prosekar e delle odierne bollicine che stanno facendo la fortuna dei produttori veneti e friulani, ndr) è già succosa. Un fatto raro che non ricordo di aver mai verificato gli anni scorsi». Sole e acqua nelle proporzioni ideali, dunque: come sempre le due variabili che, se equilibrate, consentono ai grappoli la giusta maturazione.

«A dire il vero, di pioggia, ne è caduta già abbastanza – interviene il giovane Daniele Odoni da Longera – ma siamo intervenuti con attenzione solo quando necessario. La nostra fortuna è che nel territorio triestino le viti sono in collina, costantemente ventilate. Per questa ragione funghi e muffe attecchiscono meno. Questo è un anno magico, e le cose vanno talmente bene che preferisco non aggiungere altro».

Qualche problemino, invece, si è registrato sulla collina di Roiano, in quel di Pisc’ianzi e Laijnari, dove tre settimane or sono la grandine ha colpito a macchia di leopardo. «Non ho ancora ben chiara l’entità dei danni – dice Andrej Bole dell’omonima azienda vinicola – tuttavia l’annata non risulta compromessa e, per quel che ho verificato, l’uva è sana e bella. L’allerta comunque rimane alto per le incursioni dei cinghiali, l’annosa questione che al momento non trova soluzione».

Estate da incorniciare anche nell’area di San Dorligo. «Salvo qualche chicco di grandine caduto appena dopo la fioritura, l’andamento stagionale è più che positivo», sostiene Rado Kocjancic, le cui viti sono disseminate tra Breg e Montedoro: «L’acqua non è mancata, ora ci vuole il sole e un po’ di fortuna perché la vendemmia è ancora lontana». —


 

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